Intel espande la presenza nei chip dedicati alla comunicazione

La casa di Santa Clara ha comprato Dsp Communications, specialista negli algoritmi per i chipset dedicati alla telefonia mobile. L’operazione,valutata 1,6 miliardi di dollari, spinge pesantemente l’azienda verso il mondo delle telecomunicazioni wireless.

Con l’acquisto di Dsp Communications. Il colosso dei chip ha da tempo
manifestato aggressività nell’ambito del networking, di Internet e delle
telecomunicazioni. Recentemente, all’inizio di settembre, la società è
andata espandendo le mire nel campo dei chipset e dispositivi di base per
tale mondo (si veda
x-link
L’architettura Ixa …; 000; A; 02-09-1999
x-fine-link
).
Con l’acquisizione di Dsp Communications (Dspc), la casa di Santa Clara
vuole espandere la propria competenza verso il sempre crescente settore dei
telefoni cellulari. é qui, unitamente all’esperienza sulla trasmissione
dati, che Dspc presenta un know how tanto interessante da far sborsare al
gigante dei chip qualcosa come 1,6 miliardi di dollari. L’operazione verrà
effettuata in contanti e prevede un’offerta di 36 dollari per ciascuna
delle azioni di Dsp Communications.
Prosegue, dunque, la politica di differenziazione del business da parte di
Intel, che si sta spostando dal mercato tradizionale dei pc verso quello a
forte tassi di crescita della comunicazione. Se poi si guarda al mondo
wireless, allora tale crescita diventa vertiginosa e la convenienza
dell’investimento è confermata dall’interesse suscitato verso queste
tecnologie al Telecom 99 che si è concluso ieri, domenica 17, a Ginevra (s
i
veda
x-link
Wireless e Voip …; 000; A; 11-10-1999
x-fine-link
).
Inizialmente, Intel impiegherà la tecnologia software della piccola aziend
a
di Cupertino per realizzare chipset basati sugli standard Cdma, Tdma e Pdc,
ma, a detta dei responsabili della stessa casa di Santa Clara, l’obiettivo
finale è quello di spingere sullo sviluppo in direzione della terza
generazione di standard per la comunicazione mobile, quella che, nelle
intenzioni dell’Itu (International Telecommunications Union) dovrebbe
diventare la specifica di riferimento universale.
Dspc diventerà una sussidiaria posseduta al 100% da Intel, entrando a far
parte del Computing Enhancement Group di quest’ultima. Secondo quanto
dichiarato da Craig Barrett, Ceo di Intel, grazie all’acquisizione il
colosso dei chip potrà dare maggiore peso agli sforzi di vendita del
processore StrongArm e dei chip di memoria per il mercato degli apparecchi
cellulari.
Finora, il gigante dei processori aveva operato in questo settore grazie a
d
accordi con Qualcomm, Texas Instruments e Analog Devices. Gli accordi in
essere con questi produttori, hanno tenuto a specificare i responsabili
Intel, restano validi e attivi e non vanno a scontrarsi con il lavoro che
Intel intende portare avanti grazie a questa acquisizione. Naturalmente,
non meno interessanti, per la casa di Barrett, appaiono le importanti
referenze di Dsp Communications, che è particolarmente forte sul mercato
giapponese. Qui la società di Cupertino vanta, tra i clienti, Ntt e Sanyo.
é proprio dal Paese del Sol Levante che partiranno gli sforzi per la terza
generazione di telefonini.
Ma le mire di Intel non si limitano a questo. Nel paniere di Dspc, infatti,
figura anche la ricerca e sviluppo nel settore di dispositivi innovativi e
Intel spera di poter diventare un importante fornitore di chipset per i
protagonisti di Bluetooth.
Un punto rimane oscuro (i responsabili Intel hanno opposto un secco no
comment): la strategia relativa a brevetti e licenze. Finora, Dspc aveva
spesso attuato accordi di licenza incrociata con altri produttori e
sviluppatori, come Qualcomm. Non è chiaro quale politica seguirà Intel.
Dspc, almeno inizialmente, continuerà a tenere fede agli impegni presi con
i vari partner, compresa Ibm, con la quale è in atto uno sviluppo congiunt
o
sul Pdc.

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