Intel e Amd rivedono i prezzi dei chip per risultare più competitive

Rivisto il pricing dei modelli per desktop di fascia più alta, tra cui il Pentium 4 a 2 GHz e l’Athlon Xp 1800+. Con questa ennesima riduzione le aziende tentano di risollevare le sorti del mercato

Ci risiamo, si parla ancora di guerra dei prezzi. E per l’ennesima volta i
contendenti sono Intel e Amd che battagliano a suon di colpi proibiti. Le prime
avvisagli di un possibile ritocco al pricing dei chip si erano avute domenica e
ieri, nel tardo pomeriggio, si è avuta la conferma: tagli sino al 29% per
favorire la vendita di processori e, quindi, di computer.


Più in dettaglio, per quanto concerne la società di Santa Clara la
diminuzione maggiore si è avuta sulla fascia più alta. Infatti il prezzo del
Pentium 4 a 2 GHz è passato da 562 dollari a 401 dollari (i prezzi si intendono
sempre per lotti di un minimo di 1.000 pezzi). Ritocchi hanno subito anche i
Pentium 4 a 1,9 GHz (-27%, da 375 a 273 dollari) e a 1,8 GHz (-12%, da 256 a 225
dollari).


Qualche movimento c’è stato anche sui fronti Xeon (il modello a 2 GHz è
diminuito del 26%, passando da 615 dollari a 455 dollari) e Pentium III, dove
sono stati rivisti i prezzi di quattro chip per desktop.


Sul versante Amd, sono stati tagliati i prezzi di cinque dei processori per
desktop. Tra i chip di più recente annuncio, gli Athlon Xp, l’unico modello ad
aver subito una revisione del prezzo è stato il 1800+ (-12%, da 252 a 223
dollari), mentre gli altri processori, i 1700+, 1600+ e 1500+, hanno mantenuto
il vecchio pricing, che, rispettivamente, è di 190 dollari, 160 dollari e 130
dollari.


L’ultimo chip ad avere subito un taglio del prezzo è stato il Duron a 1,1
GHz, che ha visto scendere le sue quotazione da 103 dollari a 89 dollari.


Come detto, il continuo rincorrersi sul prezzo è volto a favorire le vendite,
in un’annata che di favorevole ha avuto ben poco. Mercury Research ha fatto i
conti a questa annata è ha notato che il market share di Intel è sceso nel primo
semestre di quest’anno al 76,8% partendo dall’80% della fine del 2000. Ma
l’azienda sostiene che, in virtù di una strenua battaglia contro Amd, nel terzo
trimestre lo share dovrebbe essere risalito al 77,5%.

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