Intel ammette: difetti di natura elettrica per Itanium 2

Secondo il costruttore, tuttavia, i clienti possono però aggirare l’ostacolo impostando i processori per una velocità di clock più bassa.

13 maggio 2003 Intel ha rivelato di aver riscontrato un problema di natura elettrica che potrebbe determinare comportamenti anomali e blocchi di sistema nei computer basati sul chip a 64 bit Itanium 2. I clienti possono però aggirare l’ostacolo impostando i processori per una velocità di clock più bassa, ha spiegato la portavoce di Intel Barbara Grimes, e su richiesta la stessa Intel è pronta a sostituire interamente i chip difettosi. Il difetto riguarderebbe solo una certa percentuale di componenti e solo nel caso di «uno specifico insieme di istruzioni eseguite secondo una particolare sequenza su un determinato insieme di dati. Ma se il cliente ritiene che la soluzione più giusta sia la sostituzione, siamo pronti a fornire al suo posto un componente non difettoso», ha concluso la portavoce.

Con tutta probabilità il difetto è piuttosto raro, sottolinea Nathan Brookwood, analista di Insight 64. «Questi sistemi sono in funzione ormai da un anno e se la cosa si manifesta solo ora dev’essere molto poco frequente». La notizia non è tuttavia positiva per Intel, che ha posizionato Itanium accanto ai processori di fascia più elevata proposti da Sun Microsystems e Ibm nei loro server più potenti. Intel si può consolare con il fatto di non essere la sola a riscontrare un problema di fabbricazione: anche i Sun Ultra-Sparc III furono inizialmente caratterizzati da analoghi difetti. «Si riscontrano praticamente in tutti i costruttori – afferma Brookwood -. Considerando il numero elevatissimo di transistor e la complessità architetturale di questi chip, è sorprendente che certi problemi non siano assai più comuni».

Itanium 2 vanta alcune funzionalità di protezione dei dati e una struttura a 64 bit in grado di gestire enormi volumi di memoria, in misura assai più consistente rispetto ai Pentium o agli Xeon.

Il rendimento ottenuto dal chip è riuscito a spingere un ambiente come Windows Server verso le fasce applicative più elevate del mercato. Il problema elettrico oggi riscontrato è stato segnalato per la prima volta da un costruttore e Intel ha ufficialmente ammesso che il difetto non è dovuto al software o ad altre componenti esterne al processore. La cosa riguarderebbe le versioni a 900 MHz e a 1 GHz di Itanium 2, soprannominato McKinley, mentre Itanium 2 6M Madison, a 1,5 GHz – previsto per nella seconda metà del 2003 – ne sarebbe immune. Sulla scia immediata della notizia Ibm ha annunciato l’intenzione di bloccare momentaneamente la vendita dei server x450, senza però compromettere in alcun modo la tabella di marcia dei sistemi Itanium 2 di Big Blue. Anche per Dell, che nei prossimi mesi introdurrà server basati su Itanium 2 6M, non ci saranno cambiamenti particolari.

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