Insolvenze a +12% e le banche riducono i prestiti

Uno studio della Cgia di Mestre rivela che ad aprile 2012 le sofferenze bancarie avevano superato gli 82 miliardi di euro e questa situazione ha indotto moltissimi istituti di credito a ridurre l’erogazione dei prestiti.

Secondo la Cgia di Mestre la situazione
economico/finanziaria delle imprese italiane continua a peggiorare. Ad aprile
2012 le sofferenze bancarie in capo alle aziende
italiane hanno superato gli 82 miliardi di euro
. Rispetto all’inizio
dell’estate 2011, periodo in cui la speculazione finanziaria ha cominciato ad
“aggredire” il nostro Paese, le insolvenze sono aumentate del +11,9% (in
termini assoluti pari a +8,7 miliardi di euro). Questa situazione ha indotto
moltissime banche italiane a ridurre progressivamente gli impieghi. Infatti,
l‘erogazione dei prestiti ha continuato a scendere (-1,7% rispetto a giugno 2011),
anche se ad aprile c’è stata una leggera inversione di tendenza che lascia
presagire qualche piccolo segnale di ripresa. Nell’arco temporale preso in
esame, ricorda la Cgia, l’inflazione
è cresciuta del +3,1%.

L’analisi ha toccato un altro aspetto interessante. A fronte di una progressiva contrazione dei
prestiti erogati alle imprese sono aumentate le segnalazioni di operazioni di
riciclaggio sospette
eseguite da intermediari finanziari: +243,6% dall’inizio
della crisi alla fine del 2011. Il risultato emerso dall’elaborazione fatta
dalla Cgia di Mestre su dati Uif (Unità di Informazione Finanziaria) mostra
che, tra il 2008 e il 2011, le segnalazioni di operazioni di riciclaggio
sospette eseguite da intermediari finanziari sono passate da 14.069 a 48.344
(+243,6%). Grave la situazione registrata l’anno scorso nelle più importanti
province italiane: a Roma si sono contate 5.677 segnalazioni, a Milano 5.083, a
Napoli 4.266, a Torino 2.219 e a Bologna 1.006. L’Associazione fa notare che la
sommatoria delle segnalazioni registrate in queste cinque province è stata pari a
quasi il 40% del totale registrato a livello nazionale.

Un dato molto allarmante perché ci segnala che,
probabilmente, le organizzazioni criminali stanno approfittando di questa
situazione per infiltrarsi nell’economia reale del Paese.

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