Insiel oltre i confini regionali

Nel piano industriale 2006-2008, la società, nata nel ’74 per realizzare il sistema informativo elettronico del Friuli Venezia Giulia, si propone come referente unico per l’informatizzazione di Pa e Sanità, non solo a livello nazionale

In Italia, nei prossimi tre anni, la spesa It prevista nei segmenti della Pal e della Sanità locale, dovrebbe registrare un incremento compreso, rispettivamente, fra il 6 e il 6,7% e fra il 6 e il 9,5%.
I dati – resi noti da Stefano De Capitani, amministratore delegato di Insiel, e derivanti da un’elaborazione interna, in linea con le previsioni formulate da Assinform, NetConsulting, Gartner e Cnipa – fanno da sfondo alla presentazione del piano industriale della società creata nel ’74 per realizzare il sistema informativo elettronico del Friuli Venezia Giulia. E che oggi, e per i prossimi 36 mesi, guarda ben al di là dei propri confini regionali.

Come ha sottolineato Riccardo Illy, presidente della Regione a Statuto autonomo, e oggi socio unico di Insiel: “Puntiamo ad allargare i servizi informatici agli Enti locali, regionali e alla Pubblica amministrazione, non solo di casa nostra, ma anche dei Paesi a noi più prossimi”.
Se da una parte Illy sta, infatti, sondando il terreno con i propri pari nelle altre Regioni, “per arrivare – sono parole sue – a un’unica società informatica per le Regioni e gli Enti locali, evitando di riscrivere lo stesso applicativo per venti diversi referenti”, dall’altra il management di Insiel ha pronto un piano industriale triennale. Che, tra le altre cose, prevede un approccio focalizzato ai mercati dell’Est Europa e, in seconda battuta, a quelli dell’ex Unione Sovietica e alle realtà in via di sviluppo, Magreb e Nord Africa in testa.

Con un “must” sopra gli altri: “Quello – spiega Dino Cozzi, presidente della società – di non fornire solo software per informatizzare, ma di veicolare know how e capacità organizzativa per ridisegnare il sistema di governo della Sanita e della Pubblica amministrazione”.
E qui le mosse da fare sono riassumibili in una serie di punti, che vanno dall’acquisizione di dimensioni ancor più rilevanti, “per essere accreditati anche al di fuori dei circuiti bancari nazionali“, al fornire servizi in modalità innovative, vale a dire in co-sourcing e project financing.
Anche i mercati di riferimento vanno ad ampliarsi – conclude De Capitani -. Accanto agli storici Pal e Sanità, ci proporremo alla Pubblica amministrazione centrale, alle Utilities e alla Logistica. Il tutto, naturalmente, perseguendo una redittività importante che, se oggi si attesta a un Ebitda del 12,4%, nel 2008 dovrà raggiungere e superare quota 21%. Non senza, naturalmente, sostenere una crescita del capitale che investiremo sia con mezzi propri, che con strumenti in linea con la capacità di Insiel di creare nuove opportunità di business”.

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