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Infrastrutture iperconvergenti, il ruolo nell’integrazione cloud
 


Quando si parla si tendenze tecnologiche è essenziale saper guardare al di là dei proclami per capire se una soluzione è quella giusta per uno specifico contesto e il caso delle infrastrutture iperconvergenti (hyperconverged infrastructure o HCI) non fa eccezione.

I sistemi iperconvergenti esistono già da un certo numero di anni e consolidano le funzioni, tradizionalmente separate, di elaborazione e di archiviazione in un’unica piattaforma hardware scalabile.

Utilizzare sistemi iperconvergenti in un ambiente aziendale richiede il ripensamento dell’intera infrastruttura, progettandola attorno alla centralizzazione.

Questo semplifica l’IT e consente di affrontare i problemi di prestazioni, ottimizzazione e gestione del data center.

Qual è la ragione del successo attuale? Per Gianfranco Gargiulo, Cloud Consultant di Orange Business Services le infrastrutture tradizionali sono costruite attorno a singole unità collegate tra loro, che richiedono configurazione e gestione individuali. L’HCI, invece, è incentrato sul software.

Tutta la tecnologia è integrata, rendendo molto più veloce configurare ed operare l’intera soluzione. Il livello software offre agilità e flessibilità nell’utilizzo delle risorse hardware, rendendo molto più semplice la gestione delle macchine virtuali.

Infrastrutture iperconvergenti per il cloud privato

L’HCI, per sua stessa natura, offre molte funzionalità adatte al cloud computing, tra cui una semplice gestione basata su policy, alti livelli di automazione delle attività, condivisione di risorse e scalabilità.

Di conseguenza, viene utilizzata per implementare cloud privato on-premise quando conformità alle normative e vincoli aziendali limitano l’utilizzo del cloud pubblico.

Analogamente ai servizi pubblici basati su cloud, le infrastrutture iperconvergenti sono  ottimizzate per carichi di lavoro virtuali, offrendo economie dell’infrastruttura basata sul consumo e la flessibilità.

Consentono alle aziende di rispondere velocemente a nuove esigenze aziendali e scalare facilmente le proprie risorse aggiungendo elementi modulari di HCI e contribuisce quindi all’agilità dei servizi IT.

Dato che i servizi principali per il cloud computing, inclusi i servizi centralizzati di gestione unificata, di elaborazione, di archiviazione e di protezione dei dati, sono integrati in sistemi iperconvergenti, rappresentano un ottimo punto di partenza per costruire un’implementazione di cloud privato.

Al contrario, è molto più difficile soddisfare le necessità del cloud computing con architetture tradizionali in cui è necessario integrare molti componenti di servizio.

Per aziende che richiedono implementazione e accesso rapidi alle risorse, pur mantenendo sotto controllo il budget IT complessivo, le soluzioni iperconvergenti possono anche essere più economiche rispetto alle alternative cloud pubbliche.

Come i servizi di cloud pubblico, l’HCI offre ai team IT aziendali la flessibilità necessaria per iniziare in piccolo e scalare in base alle richieste delle applicazioni, fornendo l’agilità che le aziende si aspettano dalle attuali soluzioni IT.

Le infrastrutture iperconvergenti segnano dnque un passaggio concettuale per le soluzioni aziendali, sviluppate per un’infrastruttura basata su software inaffidabile che funziona su hardware affidabile ma costoso, verso un’architettura che utilizza software affidabile eseguito su hardware di base.

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