Infosecurity nel nome degli accordi

Le partnership la fanno da padrona tra le novità della fiera dedicata alla sicurezza

Ore 11.30 Eutronsec
Il produttore italiano di token si presenta a Infosecurity ospite dello stand di Adobe proprio a sottolineare l’ultima novità ovvero l’accordo con la casa americana per la gestione sicura dei file in Pdf. Eutronsec è il primo partner italiano del programma Security Solution Partner di Adobe che prevede la collaborazione tra la software house americana e i produttori di soluzioni e servizi di sicurezza capaci di fornire protezione ai documenti. In pratica, grazie all’accordo, gli utenti potranno gestire un documento in Pdf solo se in possesso di un token, il Keysec, fornito dal creatore del documento stesso. Ma non solo, l’accordo riguarda anche la commercializzazione di CryptoIdentity, uno token da 64 kb in cui sono memorizzate le credenziali dell’utente per la firma digitale sui documenti elettronici. “CryptoIdentity – afferma Luigi Roggerini, product and sales manager delle soluzioni di autenticazione di Eutronsec è disponibile con una capacità fino a 2 Gb per permettere la memorizzazione di interi applicativi”.

Ore 12.00 Netasq
il vendor di appliance di sicurezza presenta l’ultimo nato della famiglia, l’F1200, posizionato nella fascia media del mercato e, allo stesso tempo, dimostra una certa aggressività in ambito accordi di rivendita. Il sales manager, Fabio Salvatori, ricorda quello stretto con Bt secondo il quale l’offerta di Netasq è a portafoglio del provider inglese, per ora solo nel mercato italiano. Il management europeo di Netasq, però, ha un cruccio: non aver potuto parlare delle ulteriori novità previste tra una decina di giorni che culmineranno nel rilascio di Seismo, il nuovo strumento di analisi delle vulnerabilità che sarà integrato in tutti gli Utm Netasq a partire da aprile.

Ore 12.30 Sonicwall
“L’accordo con Ingram Micro rientra all’interno di una strategia globale di revisione del canale distributivo – afferma Paolo Caloisi, country manager di Sonicwall Italia -. il distributore è, insieme a Tech Data, l’unico che avesse già rapporti con noi a livello globale, la scelta è stata abbastanza semplice”. Si tratta di un esperimento quello di Sonicwall, per veicolare le soluzioni di sicurezza di fascia medio/bassa attraverso un broadliner. Il riassetto prevede che uno degli attuali distributori (Alias, Computer Links, I.Net/Siosistemi e Noxs) venga “sacrificato”. Caloisi non dichiara chi ma l’impressione è che si scelga il “meno distributore” della lista. “La partnership con Ingram Micro, che ha comunque a disposizione tutto il portafoglio di prodotti – prosegue il manager -, è un test per vedere come si comporta un broadliner con questo tipo di soluzioni e nasce anche dall’esigenza di prezzo e tempo di consegna richiesta dagli integratori, soprattutto per prodotti che non richiedono particolare valore aggiunto”. L’esperimento, secondo Caloisi, potrebbe addirittura estendersi alla grande distribuzione, ma con gradualità.
Per quanto riguarda la tecnologia, Caloisi segnala il Te 190, un prodotto da un migliaio di euro che sta avendo ottimi riscontri e che fornisce connettività ethernet, Adsl, Umts e Hsdpa utilissimo in ambiti in cui è richiesto il collegamento da parte di più dispositivi e magari in continuità di servizio. In particolare nella videosorveglianza, nei cantieri, per i bancomat mobili e anche per garantire comunque una linea di backup.

Ore 14.30 Norman
“Abbiamo necessità di far conoscere il brand – afferma Walter Brambilla, country manager di Norman Italia”. Il produttore di software per la sicurezza, raggiunta la presenza su qualche migliaio di medie aziende e costituita la filiale italiana, ha bisogno di “spendersi sul cliente finale” con azioni mirate sul parco clienti dei rivenditori e su attività specifiche nella media azienda “ma sempre a supporto del nostro canale e mai direttamente – precisa il manager che ora è coadiuvato da un altro commerciale”. La tutela del partner, per esempio, è dimostrata dal fatto che non si commercializzi una scatola per il retail, che non si spinga per cercare i volumi della grande distribuzione e che il partner sia chiamato a intervenire anche in caso di rinnovo della licenza, fattore non comune a tutti i vendor del settore. La prossima frontiera potrebbero essere, per esempio, i piccoli Internet provider “che comunque dovranno passare dai distributori”.

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