InfoCert: chiamata al trade

Il nuovo direttore generale Danilo Cattaneo fissa gli obiettivi 2011. Nuove competenze e partnership meglio definite per portare firma digitale, dematerializzazione e servizi su più mercati.

Nuovo management, nuove strategie e nuovi accordi. È iniziato all’insegna del cambiameno il 2011 di InfoCert, società fino a pochi anni fa di emanazione diretta del sistema delle Camere di Commercio italiane ma che oggi risulta essere controllata da Tecnoinvestimenti e partecipata da imprenditori privati.

«È un altro passo verso il mercato che InfoCert sta attuando da quando è nata nel 2007 prendendo in gestione alcuni asset It da InfoCamere (la società informatica del sistema camerale, ndr) con lo scopo di valorizzarli al meglio», racconta il nuovo direttore generale Danilo Cattaneo, arrivato recentemente da Oracle Italia.

InfoCert si presenta oggi come il primo ente certificatore in Italia per la firma digitale (oltre quattro milioni), come uno dei più importanti gestori di posta elettronica certificata (più di 450.000 caselle attive) ed è operativa anche nel protocollo digitale, con oltre quattro milioni di registrazioni all’anno.

Non certo meno importante è l’attività inerente alla gestione documentale, alla dematerializzazione e alla conservazione sostitutiva: «Sono le attività in cui cresciamo di più e alle quali possiamo portare, oltre a delle capacità di servizio di primo livello, che oggi ci consentono di conservare a norma per conto terzi oltre 250 milioni di documenti, capacità consulenziali e progettutali in diversi settori verticali», dichiara Cattaneo.

Aumentare capacità e competenze è il primo obiettivo strategico di InfoCert che a questo proposito ha già compiuto nel 2010 un’acquisizione di una realtà specializzata nello sviluppo di soluzioni per la gestione dell’informazione in formato elettronico, Klever, e che la porterà in futuro anche a fare altre operazioni di questo tipo: «Ma oggi ci stiamo focalizzando sulla crescita interna del nostro personale, 130 persone, e per il 2011 abbiamo previsto anche 16 nuove assunzioni, di cui quattro già effettuate».

Queste risorse verranno sempre più concentrate a seguire direttamente i mercati bancario, assicurativo, sanitario, pubblica amministrazione, telecomunicazioni, utility, diverse tipologie di industria manifatturiera, grande distribuzione organizzata, trasporti e logistica, ma anche associazioni di categoria e ordini professionali.

Non mancheranno novità anche nell’organizzazione della vendita indiretta, che oggi genera il 45% del fatturato, dovute anche per le difficoltà che alcuni partner della società hanno creato nell’anno passato: «Con la crisi economica, purtroppo, alcuni hanno dichiarato fallimento e InfoCert si è fatta carico dei clienti intervenendo direttamente – dichiara Cattaneo. Anche da questi episodi siamo partiti con una strategia di segmentazione dei partner attuali rinegoziando in alcuni casi gli accordi per fare maggiore chiarezza su ruoli e compiti».

Movimenti sul canale
Insieme a system integrator, reseller a valore aggiunto e distributori, la società pensa di allargare la sua politica di partnership anche a nuovi soggetti, come per esempio le software house attive nel gestionale per estendere sempre di più i suoi servizi al mercato Pmi: «A questo mercato vogliamo portare la totalità della nostra offerta compresa quella di progetto, come nel caso della gestione documentale e della dematerializzazione».

La distinzione principale tra i partner sarà fatta tra coloro che vogliono investire sulla creazione di valore e quelli che invece si focalizzeranno sui volumi: «A questi ultimi apriremo il canale Web che oggi rappresenta per noi già un significativo punto di forza».

Il 25% del fatturato InfoCert è fatto dall’e-commerce attraverso il sito della società, ma il coinvolgimento di internet nel business è molto più esteso. Il 90% dei clienti lavora via Asp utilizzando i due data center di Padova e Milano che, completamente riprogettati nel 2008, implementato soluzioni di sicurezza allo stato dell’arte e anche logiche di efficienza di primo livello: «La nostra green It è concretizzata dal fatto che 300 server fisici gestiscono oggi 800 server virtuali e che ora consumiamo il 50% dell’energia consumata dalle infrastrutture precedenti. Risparmi ed economie di scala ci consentono oggi di poter assicurare che tutta la nostra operatività sarà anche in futuro sempre svolta in Italia; non siamo outsurcer che per ridurre i costi scelgono di delocalizzare».

Sul fronte della sicurezza InfoCert ha annuciato, infine, un accordo con Vasco, specializzata nei prodotti di autenticazione, finalizzato allo sviluppo di soluzioni basate sulla strong authentication per la firma digitale.

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