Incipit

Citazioni rubate, estrapolate e votate.

L’editore Fandango ha raccolto 24 attacchi di lavori letterari di prossima
uscita e ne ha fatto un vademecum, un bignamino per il lettore ansioso di
scoprire cosa offrirà lo scaffale.
Lo ha chiamato Inizi.
Lo scopo: il
ricavato va in beneficenza, per i colpiti dallo tsunami. A fronte di tale
manifestazione di buone intenzioni diciamo che qualsiasi iniziativa che preveda
la devoluzione a persone sfortunate sia da sostenere.
Da qui, però ad
attribuire meriti qualitativi ce ne corre.
C’è chi pensa, per esempio, che
Alessandro Baricco (del quale l’incipit dell’ultimo suo lavoro è presente in
Inizi) sia un grande scrittore.
Così come c’è chi pensa, fra i lettori, che
noi si sia dei paranoici pessimisti che fanno tutto da soli.
Niente di più
sbagliato: noi imitiamo.
Operazione malvagia, la nostra, noncurante che di
raccolte di incipit il mondo letterario e della comunicazione è pieno.
Ma
noi, niente: copiamo e ci aggiungiamo la nostra perfidia (commenti e voti)
prendendo gli attacchi con cui alcuni alti esponenti, autorità dell’It,
recentemente in contesti pubblici hanno manifestato le proprie intenzioni di
sviluppo.
Il Ceo di Siemens Communications ha detto che le “reti spaghetti”
che ci troviamo in mano oggi fanno desiderare la vera convergenza, quella in cui
tutti i dispositivi sono controllati da un punto unico e ci si accede una volta
sola e per tutte.
Ovvero: la potenza è nulla senza controllo.
Voto 7
meno.
Sette per le buone intenzioni tecnologiche, meno per quel controllo
unificato che ci fa sempre un po’ paura (sarà stupido, lo sappiamo, ma sono
remore ataviche).
Il Ceo di Juniper Networks ha detto che le aziende che
vogliono crescere veramente devono trovare un fornitore che non si limiti a fare
un buon prodotto per risolvere un problema, ma che sappia loro offrire il senso
della multifunzionalità.
Ovvero: tanti problemi (da risolvere), tanto onore.

Voto 7 più.
Più perché, abilmente, è stato trascurato il tema del centro
di controllo.
Bob Muglia, direttore della divisione server di Microsoft,
parlando a un dibattito sui 64 bit ha detto che, onestamente, a Redmond si usano
sia quelli di Intel, sia quelli di Amd.
Ovvero: viva la pappa col pomodoro.

Voto 8 meno.
Otto per l’onestà.
Meno, perché certe cose vengono
dette solo per caso.
Ma le cose più oneste intellettualmente e dirette che
ci è capitato di leggere sono le parole di Gigi Beltrame, a.k.a. Mr.Reset, che a
proposito di opensource, nel suo blog attacca così: “La mia opinione è che è
meglio pagare di più ma alzare il livello economico che abbassare i prezzi per
poi far girare meno soldi e trovarci tutti più poveri. (…) Perché i vari profeti
dell’open source non parlano mai di soldi? Perché i patiti di open source si
fanno sfruttare dalle grosse ditte? Guardate che se i giganti stanno appoggiando
l’open source è solo perché hanno capito come servirsene a loro vantaggio e non
certo per una questione morale
“.
Ovvero: Branca, branca, branca, leon,
leon, leon.
Voto 10, per l’impavidità.
E due conclusioni nostre: il
clima da Pavarotti&Friends non fa letteratura; e le parole dei Ceo non fanno
tecnologia.
Quella la fate voi.

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