In utile entro fine anno, Ericsson ci crede

Il colosso delle Tlc svedese ha chiuso il secondo trimestre dell’esercizio fiscale con perdite inferiori rispetto al previsto e azioni in crescita del 23 per cento

21 luglio 2003 Timidi cenni di ripresa in casa Ericsson. Dopo undici trimestri consecutivi in rosso, il colosso delle telecomunicazioni svedese ha chiuso il secondo quarter dell’esercizio fiscale in corso con disavanzi inferiori rispetto al previsto. Nella trimestrale considerata le perdite prima delle tasse si sono, infatti, assestate a quota 200 milioni di corone svedesi, contro gli 1,9 miliardi attesi dagli analisti, e ben al di sotto degli oltre 3 miliardi di perdite riportate nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Un risultato che ha permesso al fornitore di infrastrutture per le reti mobile di registrare una crescita del 23% delle proprie azioni, segno che anche per il mercato i costi del gruppo sarebbero sotto controllo. A tale proposito, assecondata dal cauto ottimismo degli analisti, resta invariata la volontà espressa dal nuovo chief executive in carica, Carl-Henric Svanberg, di riportare in utile il gruppo entro la fine del 2003. Un piano ambizioso che procede di pari passo con l’ingente riduzione del personale varata tre anni fa con l’intento di portare, entro la fine del 2004, gli allora 107mila dipendenti a quota 47mila.

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