In ufficio, la stampa laser non è sempre meglio di quella a getto d’inchiostro

Lo sostiene Epson e come riprova cita un’indagine eseguita da Coleman Parkes che evidenzia come in Italia ogni anno si sprecano 20 milioni di euro nelle attività di stampa a causa delle cattive abitudine degli utenti. Ma anche del tipo di stampante usata.

Fino a qualche anno fa la stampa in ufficio era sinonimo di tecnologia
laser. Oggi, però, le cose sono cambiate e in molte situazioni una macchina
basata sulla tecnologia a getto d’inchiostro non solo può svolgere gli stessi
compiti di una laser, ma li può fare in minor tempo e con minori spese
”. A
sostenerlo è Davide di Scioscio,
Business Manager prodotti ufficio di Epson Italia, che a riprova della sua
affermazione esibisce un’indagine
eseguita dalla società indipendente Coleman Parkes
, indagine che è stata
svolta in Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Germania presso 510 micro, piccoli e medi imprenditori
che operano nel settore dei servizi professionali.

Il campione in esame ha
permesso di stabilire che ogni anno nelle cinque nazioni interessate si sprecano globalmente 112,7 milioni di
euro a causa del cattivo uso delle stampanti
(l’Italia contribuisce con 20 milioni di euro l’anno). Questo
risultato è principalmente dovuto alle
cattive abitudini degli utenti.
Tuttavia, è stato riscontrato che anche la tecnologia delle stampanti usate
può influire in modo significativo sulle spese
(e di conseguenza sugli
sprechi).

Se limitiamo l’analisi all’Italia, emerge che le piccole
e medie imprese che operano nel settore dei servizi professionali producono in
media, ogni mese, circa 2.000 stampe con macchine laser e 800
con quelle a getto d’inchiostro
. Di queste, il 9% viene sprecato perché non raccolto o gettato perché
sbagliato. Un ulteriore 7% ha una vita
media inferiore ai 10 minuti
.

I documenti più stampati sono
quelli di testo, seguiti dai fogli elettronici
(Excel o Access) e da presentazioni e brochure.

Considerato che il
campione di gli imprenditori intervistati non solo non si aspetta che le stampe
si riducano nei prossimi anni, ma anzi ritiene che le stampe aumenteranno, può
essere importante iniziare a valutare se
e come ottenere risparmi nelle attività di stampa
.

A fronte dell’indagine
effettuata da Coleman Parkes, Epson ha individuato tre possibili aree di
intervento all’interno dell’impresa: organizzazione,
monitoraggio e scelta.

Riguardo il primo
punto, allineare la funzione di stampa all’organizzazione
dell’impresa
, sempre più basata su piccoli gruppi di lavoro, permette di
avere un controllo più diretto sulla stampa, permette di diminuire gli
interventi di manutenzione e limita il numero delle stampe abbandonate (Epson
sottolinea che presso i propri clienti la percentuale di stampe abbandonate su
una macchina può arrivare anche al 20%).

In tema di
monitoraggio, circa l’80% degli
intervistati ha affermano di non tenere sotto controllo l’attività di stampa e
di considerare essenzialmente il prezzo degli elementi che influiscono sul
costo della stampa
(inchiostro e carta), senza monitorare il processo o
l’organizzazione della funzione stampa all’interno dell’azienda. La stessa
percentuale ha ammesso di ha detto non conosce i servizi a costo copia. In
pratica, un elevatissimo numero di imprese punta essenzialmente sull’acquisto a
costi più contenuti ma non interviene sull’efficienza globale del processo e
dell’attività di stampa, che consentirebbe invece risparmi ben maggiori

Infine, sottolinea di
Scioscio, la scelta della tecnologia può
influire in maniera significativa sulla riduzione dei consumi, sia energetici sia
di gestione
. Lo prova un test condotto da un laboratorio indipendente
BenchExpress con lo scopo di misurare il costo effettivo d’uso di una stampante
sottoposta a un regime di 800 stampe mensili per 36 mesi, la tipica durata dei
contratti di leasing o affitto delle macchine. La prova ha visto in
competizione una stampante a getto d’inchiostro Workforce Pro di Epson e 4
modelli laser A4 con prestazioni equivalenti: il risultato è stato che, tra
materiali di consumo ed energia elettrica la stampante multifunzione Epson ha
visto una spesa di 752 euro, mentre per la concorrente laser “più economica” ci
sono voluti 1.631 euro.

Ma, in conclusione, è sempre più conveniente usare una
stampante laser invece di una getto d’inchiostro
? “No, dipende dal tipo e dal carico di lavoro – risponde Davide di
Scioscio – una macchina a tecnologia
ink-jet è più indicata nelle stampe frequenti di numeri limitati di fogli, una
decina per dare una stima, e quando la produzione mensile non supera le
2.500-3.000 pagine. Se le esigenze vanno oltre queste cifre, allora la laser diventa
più concorrenziale in termini di costi
”.

C’è però un appunto da
fare. Perché non si secchi il sistema di stampa, le getto d’inchiostro devono produrre qualche copia ogni settimana.
Se le esigenze dell’impresa o dell’ufficio sono inferiori, potrebbe essere il
caso di valutare l’acquisto di una laser, che può stare anche mesi senza
stampare.

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