In Lotto, il Web stringe le maglie dell’impresa-rete

Impegnata a portare le proprie applicazioni su Internet e a svilupparne di nuove per integrare la supply chain, l’azienda di Montebelluna possiede un’infrastruttura che la collega ad agenti, uffici commerciali e filiali di trading: 360 utenti locali e remoti serviti da una batteria di server Citrix

Nel profondo Nord Est, all’interno del distretto della calzatura sportiva,
la parola chiave è delocalizzare. Di più: è il verbo che ha schiuso alle imprese
una nuova stagione di sviluppo.
«Le attività di progettazione e design
sono state divise da quelle di produzione
– spiega Andrea Tomat,
presidente di Lotto Sport Italia
, azienda tra le più note e
rappresentative della realtà distrettuale di Montebelluna -. Spostando al
contempo l’accento sulle competenze di marketing
».
Ma delocalizzare
significa necessariamente creare i presupposti per il coordinamento tra le varie
funzioni. E se la produzione è affidata a terzisti in Estremo Oriente o nell’Est
europeo, stringere le maglie dell’azienda rete diviene un imperativo categorico.
«È il motivo per cui – sottolinea Claudio Pieri, It manager di
Lotto Sport Italia
abbiamo scelto di poggiare su Internet
l’intera infrastruttura informativa già alla fine del 1999
». Allorché
un’operazione di management buy-out raccoglieva l’eredità della vecchia Lotto,
giunta ormai al capolinea. «Abbiamo deciso di riaccentrare le attività
dell’Edp dopo anni vissuti all’insegna dell’informatica distribuita
».

Si è trattato di un radicale cambio di strategia, che ha segnato lo
smantellamento dei sistemi informativi nelle filiali e negli uffici commerciali
all’estero e la contestuale ridefinizione della piattaforma, basata su As/400.
«Il sistema è stato aggiornato – precisa Pieri – a un modello più
recente (oggi è un server iSeries 820 – ndr) e abbiamo installato una batteria
di 7 server con Citrix Metaframe configurati in load balancing, in ambiente
Windows 2000; per la gestione contabile e finanziaria in Italia e nelle filiali
oltreconfine ci eravamo dotati di un applicativo di Jd Edwards, che è stato
sostituito
». A rimpiazzarlo, il pacchetto Econ di Mcg, subito interfacciato
alle procedure, totalmente sviluppate in proprio, a supporto delle diverse aree
funzionali dell’impresa. La scelta è stata giustificata dall’assenza di
pacchetti in grado di gestire la taglia-colore come richiesto, che ha dato
origine a un sistema stratificato, con le implementazioni succedutesi in una
ventina d’anni. Il team è composto di 8 persone, di cui tre dedite allo sviluppo
e al servizio in quattro lingue a tutti gli utenti aziendali, ovvero 200 in
loco, un centinaio nelle sei rappresentanze commerciali in Europa e in Far East,
per concludere con 60 agenti. «Oggi siamo impegnati ad aprire le nostre
applicazioni al mondo esterno e a svilupparne di nuove per l’integrazione via
Web della supply chain
», sostiene l’It manager di Lotto. Sono le filiali di
trading a Hong Kong, Jakarta e Taiwan, a occuparsi di tenere le fila delle
attività produttive, affidate a una mezza dozzina di terzisti locali, facendo
poi da ponte con la sede di Montebelluna. I tempi operativi si sono ridotti
sensibilmente quando le filiali hanno potuto ricevere (via intranet) i file di
progetto per la stampa tecnica sulle macchine di produzione (eventualmente
insieme ai campioni dei prototipi). Un grosso passo avanti è stato compiuto
quando l’azienda ha avuto l’opportunità di raccogliere pressoché in real-time le
informazioni sullo stato di avanzamento della produzione. «Riusciamo a
seguire per intero
– aggiunge Pieri – la fase che intercorre tra il
nostro ordine di produzione e il suo inizio effettivo; non è una gestione di
fabbrica tradizionale perché ci limitiamo a un monitoraggio periodico utile a
evitare i ritardi
», nel
passato non proprio infrequenti. Il monitoraggio si fa, invece, più assiduo e
diventa decisivo quando l’azienda inizia a raccogliere gli ordini d’acquisto, in
concomitanza col secondo lancio di produzione, perché soltanto dal confronto
sistematico tra quanto giunge dalla rete vendita e ciò che si sta fabbricando è
possibile rimediare (seppure parzialmente) a una campagna partita col piede
sbagliato.

Il campionario in Rete

Se i modelli
proposti non hanno riscosso il successo atteso, prima che la campagna vendite
sia cessata, Lotto può comunque riuscire ad alleggerire utilmente il magazzino.
«Grazie a una nuova applicazione – spiega Pieri – che consente di
rendere disponibili sul Web le eccedenze e impostare operazioni promozionali
dirette ad agenti e a distributori
». Peraltro a questi ultimi, tramite la
medesima porta di accesso, Lotto permette di visualizzare l’intero campionario
non appena pronto, affinché possano formulare delle ipotesi di acquisto.
«Quanto all’accesso di esterni al database – riprende Pieri – alcuni tra i
maggiori clienti, come Decathlon e altre grandi catene, hanno già visibilità
diretta sul magazzino. Sono gli stessi ai quali forniamo anche un servizio
personalizzato che prevede l’invio del catalogo prodotti in formato digitale,
completo di codici Ean, e cui presto offriremo anche la disponibilità online dei
documenti contabili e il tracking degli ordini
». Sul fronte della
distribuzione, una componente che ha fortemente contribuito a elevare il livello
di servizio al cliente è rappresentata dall’integrazione del sistema informativo
con un particolare impianto di smistamento dei prodotti a magazzino. Un sorter
esegue in automatico l’imballo e l’etichettatura per ciascun cliente e,
terminato il lotto, invia una segnalazione all’iSeries perché produca tutti i
documenti di trasporto da allegare. Capace di 2 milioni e mezzo di pezzi e
contraddistinto da un indice di rotazione annua pari a 4,5, il magazzino
dell’azienda veneta sfrutta un sistema in radiofrequenza, ma non impiega
particolari automatismi: «Una scelta – conclude Pieri – ispirata
alla flessibilità che rappresenta uno dei nostri maggiori punti di
forza
».

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