In Lombardia la carta dei servizi è ormai realtà

Si sta concludendo la distribuzione di oltre otto milioni di card. Uno strumento che abilita a nuovi servizi per il cittadino

Con la distribuzione di circa 8.600.000 carte regionali dei servizi ai
cittadini lombardi si può considerare conclusa la prima fase dell’impegnativo
progetto avviato dalla Regione, ossia l’attivazione di una card che funziona
come tessera sanitaria ma anche come carta multifunzionale.
“Può verificarsi – afferma Giovani Pozzoli, responsabile del raggruppamento d’impresa Finsiel, Telecom, Lutech, che ha sviluppato il progetto in collaborazione con Lombardia Informatica – che ancora qualche cittadino non l’abbia ricevuta per un problema di variazione dei dati anagrafici e in tal caso occorre che si rechi alla propria Asl per farne richiesta, ma sostanzialmente la distribuzione è stata completata. Tramite questo strumento si apre la strada alla diffusione di nuovi servizi, di cui alcuni sono tuttora in fase di studio”.
A partire dai primi di novembre nelle province di Cremona, Pavia e Lecco sarà possibile per i medici effettuare la refertazione on line, entro fine anno lo stesso accadrà per le province di Lodi e Mantova ed entro il 2006 su tutto il territorio lombardo, compresa anche l’erogazioni di prestazioni on line da parte delle strutture pubbliche.
La Carta Regionale dei Servizi offre contenuti innovativi rispetto alla tessera cartacea: il suo microchip consente di registrare un set minimale di informazioni sullo stato di salute del paziente e una serie di dati amministrativi, che permetteranno in futuro di sviluppare certificati digitali. Inoltre, sarà possibile per il medico di base costruire attraverso gli esami e le prestazioni erogati dalle strutture pubbliche la “storia” del paziente. “Attraverso una linea Adsl – preannuncia Giovanni Pozzoli – il medico potrà anche vedere le radiografie con una qualità di immagine come se fosse nel reparto di radiologia”.

Il sistema sviluppato dalla Carte regionale dei servizi permette pure la transcodifica dei dati a livello internazionale per poter viaggiare all’estero. La sua valenza non si ferma all’ambito sanitario. Inserendo la card in un apposito lettore collegato a una postazione Internet, il cittadino può accedere a una serie di servizi offerti dalla Pubblica amministrazione. “Ad esempio – spiega Pozzoli – il Comune di Treviglio consente di chiedere in prestito un libro, di controllare la propria posizione contributiva Ici e Tarsu, di accedere alla piattaforma ecologica per lo smaltimento di determinati rifiuti, di ottenere una serie di certificati”.

“Il Comune di Milano – continua – ha compiuto un passo ulteriore: la richiesta on line di certificati tramite l’impiego del digitale terrestre di La7. Inserendo la card nel decoder, il cittadino, che viene automaticamente ed univocamente riconosciuto dal sistema senza dover agire sul telecomando, può richiedere il documento di cui ha bisogno”.
Per far conoscere ai cittadini le modalità di utilizzo della Carta è previsto un piano di comunicazione. “La versione iniziale – conclude Giovanni Pozzoli – è stata rivista, perché si è preferito cominciare a parlare ai cittadini con la card in mano, cosa oggi possibile. Il processo di diffusione dei servizi è lungo e coinvolge 44 aziende ospedaliere e oltre 8mila medici di base”.

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