Imposta sulle società: proposta una base imponibile comune

Il regime dovrebbe essere obbligatorio per chi ha attività transfrontaliere secondo il Parlamento europeo. La proposta originaria della Commissione prevedeva uno schema volontario. Pmi escluse dall’obbligatorietà.

Secondo una risoluzione approvata dal Parlamento
europeo con 452 voti a favore, 172 contrari e 36 astensioni, la base
imponibile
consolidata comune per l’imposta sulle società, la Ccctb
(Common consolidated corporate tax base), dovrebbe diventare obbligatoria
dopo un periodo di transizione.

Inizialmente la Ccctb si applicherebbe soltanto
alle società cooperative europee, che hanno una natura transfrontaliera.
Dopo cinque anni sarebbe applicata a tutte le imprese europee, eccetto
le Pmi, che potrebbero optare per un regime della Ccctb su base
volontaria.

Per le Pmi, stando al Parlamento europeo, la
Commissione dovrebbe adoperarsi per ridurre i costi amministrativi e creare le
condizioni necessarie affinché le imprese attive su scala transfrontaliera
possano trarre beneficio dall’adesione al regime della Ccctb.

La posizione del Parlamento propone che se non
tutti gli Stati membri desiderino utilizzare lo schema, quelli che intendono
parteciparvi potrebbero introdurlo attraverso la procedura di cooperazione
rafforzata prevista dai trattati Ue.

Il regime della Ccctb darebbe alle società
la possibilità di calcolare i loro redditi imponibili secondo un unico
insieme di regole, invece di dover rispettare norme fiscali diverse in ogni
Stato membro in cui operano.

La Ccctb, in quanto sistema per calcolare la base
tassabile, non introdurrebbe un tasso comune d’imposizione.

Per la relatrice del dossier votato in lettura
unica con la procedura della consultazione, Marianne Thyssen, il sistema
di armonizzazione per calcolare la base imponibile «dà alle società la
possibilità di consolidare i risultati delle loro filiali, permettendo di
compensare per qualsiasi perdita di un membro del gruppo. Ciò rende più facile
per le società avere e mantenere filiali in diversi Stati membri e riduce gli
oneri burocratici. Inoltre, il sistema garantisce che le società, al momento di
scegliere le loro sedi, diano più importanza ad aspetti economici e sociali
piuttosto che a motivi puramente fiscali
».

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