Il WiMax su una chiavetta

E’ una società toscana, Freemax a lanciare la prima chiavetta USB WiMAX attraverso la quale sarà possibile “navigare” in Rete nelle zone coperte dal servizio.

In Italia sino ad oggi si erano viste in commercio solamente chiavette USB in grado di permettere la connessione ad Internet mediante tecnologie GPRS/UMTS/EDGE/HSDPA. E’ una società toscana, Freemax a lanciare la prima chiavetta USB WiMAX attraverso la quale sarà possibile “navigare” in Rete nelle zone coperte dal servizio.

La “Freepen” di Freemax viene proposta con formule a noleggio oppure in acquisto e mira a porre l’accento su uno dei concetti che è alla base della tecnologia WiMAX (standard IEEE 802.16): la possibilità di fruire della connessione Internet anche in mobilità.
Sulla base delle specifiche WiMAX, la tecnologia consente di irradiare il segnale – con un’unica antenna – su un territorio più vasto, sino a 50 km di distanza dalla stazione base. Si tratta comunque di un valore puramente teorico che si riduce drasticamente in presenza di ostacoli. In ogni caso, WiMAX può rivelarsi una valida scelta per tutti coloro che al momento non possono attivare una connessione ADSL e contribuire a ridurre drasticamente il “digital divide”.

Freemax propone, oltre alla “Freepen” anche il “Freebox”, un modem WiMAX che può essere connesso alla propria rete locale mediante un comune cavo Ethernet RJ45.

Dal Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa) parte la sfida di Freemax che si impegna a sviluppare la copertura WiMAX in tutta la Toscana: la società ha comunicato che darà notizia dell’attivazione di una nuova “base station” almeno un mese prima. L’azienda fornisce la connettività appoggiandosi al network Retelit curando invece l’installazione delle antenne nei siti scelti ed i rapporti con la clientela.

Nell’agone della connettività WiMax ci sono anche – oltre a Freemax – anche ARIA (per il momento la società perugina si sta concentrando molto sull’Umbria pur avendo vinto la gara indetta dal Ministero delle Comunicazioni, per la fornitura del servzio, sull’intero territorio nazionale) e Linkem (alcune zone di Lombardia, Lazio, Puglia e Calabria sono già coperte WiMax; seguirà il Veneto probabilmente entro la fine dell’anno).
NGI, invece, ha preferito continuare ad investire sulla tecnologia HIPERLAN: il servizio wireless “EOLO” conta ad oggi già 210 “base station” attive, tutte concentrate – per ora – in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia (sul sito del provider sono a disposizione mappe di copertura molto dettagliate).

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