Il VoIp made in Italy di Wildix

Sede a Trento, R&D in Ucraina, presenza che dall’Italia si sta espandendo in Francia. Storia di un’azienda che offre unified communication puntando sulla semplicità di gestione.

Non ci sono solo grandi calibri internazionali come Alcatel-Lucent, Siemens o Avaya nel mondo dei Pbx in tecnologia VoIp. Wildix è un’azienda tutta italiana, partita nell’attuale forma nel 2005 e oggi in continua crescita, tanto da aver raggiunto un fatturato di circa 3 milioni di euro e aver superato le 5mila installazioni in Italia.

La società trentina si presenta come un fornitore di soluzioni di unified communication (Uc), facendo leva soprattutto sulla semplicità dell’interfaccia di gestione di tutti gli apparati e su un forte impegno nella ricerca & sviluppo, attraverso una struttura di circa 30 persone ubicata a Odessa, in Ucraina.

Al di à della proposta di Pbx privati, telefoni VoIp e media gateway, Wildix si propine di differenziarsi attraverso il proprio strumento di gestione e configurazione, denominato Wms (Wildix Management System) e arrivato alla versione 2.0.
“Abbiamo messo particolare attenzione allo sviluppo di una innovativa interfaccia Web – ha spiegato Stefano Osler, amministratore delegato di Wildix – resa semplice per chi deve venderla, installarla o utilizzarla per controllare e gestire da remoto il parco di apparati presenti in azienda. Gli utenti non hanno bisogno di una formazione specifica, poiché tutto è estremamente intuitivo”.

La gamma di prodotti hardware fa perno sul Pbx VoIp multimediale, che gestisce tutto il traffico telefonico e crea una rete dedicata al flusso delle comunicazioni (Wms Network), capace di collegare sistemi posti in diverse località e gestirli come se si stesse utilizzando una centrale unica. Lo spettro dimensionale di supporto è piuttosto ampio, poiché copre un numero variabile da 8 a 5mila utenti, con un costo per postazione a partire da 200 euro.

Al Pbx VoIp multimediale possono essere connessi i telefoni Ip Wildix, che vengono riconosciuti e configurati automaticamente, ma anche altri apparecchi che supportino il protocollo Sip, dagli access point Wi-Fi ai videotelefoni, passando anche per eventuali preesistenti sistemi in azienda, come ad esempio quelli Dect.

Wildix, che oltre all’Italia ha da poco avviato una presenza anche in Francia, attua una strategia commerciale che fa leva su un unico livello di partner, ovvero gli installatori autorizzati a livello ministeriale. La rete è oggi composta da oltre 140 partner certificati, ma il numero è destinato ad ampliarsi nei prossimi mesi. Anche Telecom Italia ha inserito nel proprio listino l’offerta della società trentina.
“Di fatto, proponiamo una soluzione di comunicazione unificata chiavi in mano – aggiunge Osler – con l’intento di migliorare non solo la produttività dei nostri clienti, ma anche l’immagine, legata all’automazione dell’instradamento delle chiamate, che non appesantiscono più il posto operatore in ingresso”.

Recente, in quest’ottica, è anche la disponibilità della funzione di registrazione delle chiamate nel software CtiConnect, in modo tale da supportare le aziende (soprattutto banche ed enti finanziari) negli obblighi di legge in materia di conservazione dei dati.

Gli sviluppi futuri di Wildix guardano in direzione del cloud computing, facilmente integrabile e gestibile nell’infrastruttura Wildix grazie all’interfaccia Web di Wms 2.0 e agli strumenti di collaborazione in ambito mobile.

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