Il videogioco? Ormai è sdoganato

I nuovi titoli fanno fare il salto di qualità. “E’ un prodotto maturo”, dice l’Aesvi che festeggia il 21% di crescita

“Il videogioco è diventato grande”. Andrea Persegati, country manager di Nintendo Italia e presidente Aesvi (l’Associazione che raccoglie i publisher di videogame) è lieto di annunciare la definitiva maturità dei “giochini”.


Finalmente sdoganato dalle catacombe dell’entertainment, oggi il videogame non è più un passatempo per bambini brufolosi e solitari o per adulti che più che essere preda della sindrome di Peter Pan erano Peter Pan in persona.


Basta. L’era oscura che a qualcuno ricordava la considerazione di cui godeva ai suoi esordi il jazz è finita. E non tanto perché il mercato è raddoppiato in tre anni con il 2008 cresciuto del 21,6% per un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro, ma soprattutto perché nel mercato sono entrati nuovi consumatori come testimonia la classifica dei titoli più venduti. Se Pes e Fifa sono sempre in testa, il calcio è una malattia nazionale, dietro appaiono nomi nuovi come Wii fit, Giulia passione, Cooking Mama o Guitar Hero. E sorprende anche il 15° posto del Training di matematica del prof. Kageyama per il quale è difficile pensare che i ragazzini abbiano fatto a botte per averlo.


Le contaminazioni con musica e cinema, ha proseguito Persegati, testimoniano l’evoluzione di un mondo che ormai fa parte della nostra vita che ha ricevuto l’attenzione dell’Osservatore romano, si è conquistato uno spazio alla mostra della Triennale di Milano sugli anni Settanta e molto più prosaicamente allarga i suoi spazi all’interno dei punti vendita dedicati all’elettronica di consumo.


Il videogioco ormai si contende quella risorsa scarsa che è l’attenzione dei consumatori con gli altri media, ha chiosato Francesco Saviozzi del Centro Ask della Bocconi secondo il quale il goodwill (la predisposizione, il mood positivo) presso target non compresi in quelli classici ha registrato una decisa crescita.


La maturità porta in dote 591.852 milioni (+20,3%) realizzati con la vendita delle console, dove il mercato si divide a metà fra console home e portable, e 670.857 milioni arrivano dal software con 19,6 milioni di pezzi venduti. Il tassi di penetrazione delle console hardware è del 38% (+4%), mentre si è registrato un boom degli accessori cresciuti del 42%. In calo la quota dei giochi per pc.


Per quanto riguarda le fasce d’età l’area che cresce maggiormente è quella della classificazione Pegi 3+ (i giochi per la famiglia) che salgono del 43%.


Per il 2009 si prospetta un possibile sorpasso ai danni della Spagna (anche perché il mercato iberico è entrato prima di noi e più duramente in recessione) con una stima europea che parla di una crescita del 10% del giro d’affari. Ma qualcuno è poco convinto e parla di tappi di Champagne che volano con una crescita del 5% ma l’aspettativa è di mantenere le posizioni.


Il pronostico concede buoni margini di crescita a Wii e Ps3, Xbox dovrebbe continuare la sua felice corsa, mentre c’è l’incognita del nuovo Dsi di Nintendo in arrivo in questi giorni. Ma per quello probabilmente bisognerà aspettare i regali natalizi.

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