Il Tcp/Ip dentro i chip Intel

In mostra, al prossimo Developer Forum, una tecnologia di accelerazione che sposta nella Cpu le funzioni Toe per aumentare le prestazioni su rete.

Nel corso dell’imminente incontro con la comunità tecnologica che ruota attorno alle proprie tecnologie, Intel ne presenterà una che sembra predestinata a mutare non pochi scenari sul fronte sistemico.


Al Developer Forum di San Francisco dei primi di marzo, infatti, fra le altre cose si parlerà anche, in soldoni, di portare il processo del protocollo Ip dentro il processore, levandolo dalla scheda di rete.


E si tratterà di un tentativo di mediare fra due macro tematiche, come le performance delle Cpu e l’ampiezza di banda, che nel loro coniugarsi, finora non hanno trattato dei metodi di trasbordo dei dati Tcp/Ip.


Lo faranno, a partire dal prossimo anno, dunque, con la I/o Acceleration Technology (I/Oat), una tecnologia che incorpora nella Cpu le funzioni Tcp/Ip Offload Engine, anziché lasciarle su una scheda separata.


Intel pare aver verificato su alcune applicazioni che così facendo si recupera il 90% di performance in più nelle operazioni su rete. Il che significa, praticamente, un raddoppio prestazionale.


Così la I/Oat è destinata ad aggiungersi alle altre tecnologie della cosiddetta famiglia T di Santa Clara, come Hyper Threading (per la multi funzionalità), Vanderpool (per la virtualizzazione) LaGrande (per la sicurezza), iAmt (Intel Active Management Technology, per la gestione degli asset) e Em64t (per l’estensione a 64 bit dell’architettura x86).


I/Oat, che dovrebbe includere anche una parte di accelerazione storage, però non sembra destinata a interagire con le architetture non-Intel, il che potrebbe rappresentare un limite nel caso di reti eterogenee.


In aggiunta, pare essere configurata come una funzionalità destinata a essere “always on”, quindi non selezionabile.


La tecnologia sarà in produzione nel 2006.

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