Il supercomputer Ibm Blue Gene utilizzerà Linux

Accanto all’ultimo modello della famiglia, che si chiama Blue Gene/L, arriva l’annuncio dell’estensione all’Os open source.

La famiglia di supercalcolatori Ibm Blue Gene si arricchisce di nuovi modelli, ma la novità più interessante è che, d’ora in poi, il sistema operativo preferenziale di queste macchine dovrebbe essere Linux. Con un annuncio ufficiale Ibm ha reso noto che il sistema open source è stato scelto in virtù della sua flessibilità e dell’estensione della sua base di sviluppatori e utenti, che contribuiscono a risolvere in fretta i problemi che eventualmente si dovessero presentare. Takako Yamakura, portavoce di Ibm Research, ha spiegato che inizialmente il progetto Blue Gene riguardava essenzialmente l’hardware, ma che, nel corso dell’evoluzione del sistema, anche la problematica dei sistemi operativi è stata affrontata dai progettisti. L’aggiunta più recente a questa famiglia di supercalcolatori si chiama Blue Gene/L ed è attualmente in fase di installazione presso la National nuclear security administration del Dipartimento dell’energia Usa, dove Ibm sta collaborando con il Lawrence Livermore national laboratory. Una volta acceso, Blue Gene/L raggiungerà i 200 mila miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo.

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