Il software di Ibm vuole «razionalizzarsi»

L’acquisizione di Rational da parte di Big Blue è arrivata a un punto chiave: che fare di WebSphere Studio? Integriamolo ai tool di Rational, parrebbe essere la risposta.

11 dicembre 2003

Ibm è arrivata al punto di non ritorno, sul quale è obbligata a razionalizzare il proprio investimento in Rational.


Tautologie a parte, che l’acquisizione della società di Lexington, per due miliardi di dollari, avrebbe generato aree di sovrapposizione nei prodotti di sviluppo e di middleware era cosa nota a tutti.


Recentemente, però, per la prima volta, Ibm ha parlato di ripacchettizzazione delle soluzioni esistenti, in particolare, facendo riferimento a WebSphere Studio.


Ancora non si sa se il toolset dovrà prendere il marchio Rational, o se debba accadere qualcosa in senso contrario. Si sa, però, che qualcosa accadrà.


Il portafoglio applicativo ereditato da Rational comprende i diffusissimi Rational Rose (in qualità di strumento di modeling) e ClearCase (come strumento per il change management). Probabile, quindi, che il complementare WebSphere Studio, in qualità di piattaforma J2Ee, potrebbe aggiungersi.


Il trend di mercato delle piattaforme di sviluppo, ormai, sta di fatto portando su un piano di collaborazione il più possibile agevolata. Logico, quindi, che anche Ibm tenda a creare un ambiente capace di collegare virtualmente tutte le “teste” ascrivibili alla parola “sviluppo”. E, per farlo, deve e dovrà avere un’offerta di prodotti integrata e riconoscibile (ovvero: che non spetti all’utente fare i collegamenti logici fra i brand).


Si può parlare, allora di Aspect Oriented Programming (Aop), ma forse è meglio farlo con un’offerta unificata in mano.


Intanto, Ibm Software ha aggiornato la linea WebSphere (in particolare, l’application server 5.1, anche della linea Express) con il supporto delle Java Server Face e di Jdk 1.4.

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