Il server fisico fa sentire il suo peso nel cloud

Il valore dell’infrastruttura e dei workload emerge da uno studio di Amd condotto a livello globale su responsabili It.

I risultati di una ricerca condotta da Amd negli Stati Uniti, in Europa e nell’area Asia-Pacifico presso It Manager dei settori pubblico e privato evidenziano l’importanza sia dell’infrastruttura che dei carichi di lavoro nella valutazione di un modello di cloud computing.

In particolare, è emerso che il cloud computing sta crescendo rapidamente, con un 70% di intervistati che lo indica come una soluzione che sta già usando o che utilizzerà per applicazioni remote o per lo storage dei dati.
Tra chi ha già implementato soluzioni cloud il 60% ha riferito di essere già in grado di cogliere il valore di business.

La migrazione al cloud è guidata per più del 50% dei casi dai Cio, dai responsabili It e dai direttori It, che attribuiscono grande importanza alla tecnologia che sta alla base del cloud.
Proprio loro, ossia il 92% degli intervistati che utilizza abitualmente il cloud  ha affermato che l’infrastruttura è stata importante nella loro decisione di adottare il cloud computing, smantellando l’idea che vorrebbe i clienti del cloud poco interessati ai server fisici che ospitano i loro dati.

Le risposte dagli intervistati appartenenti al settore privato hanno inoltre permesso di identificare i carichi di lavoro che essi ritengono più adatti per il cloud computing, nell’ordine le e-mail, la finanza/contabilità e il Web serving.

Il cloud nel pubblico
ha bisogno di competenze

Amd ha inoltre esaminato in modo specifico l’atteggiamento del settore, rivelando che le autorizzazioni locali e federali stanno avendo un impatto significativo nell’accelerazione dell’adozione del cloud.
Negli Stati Uniti più del doppio degli intervistati ritiene che le politiche governative abbiano accelerato la transizione al cloud rispetto a coloro che pensano invece che queste l’abbiano rallentata, citando in primo luogo questo cambiamento come una modalità di riduzione dei costi.
Circa metà degli intervistati appartenenti al settore pubblico di tutto il mondo ha osservato che le riduzioni di budget stanno spingendo sempre più organizzazioni in direzione del cloud.
Un ostacolo fondamentale che impedisce ancora al settore pubblico di abbracciare pienamente il cloud è rappresentato dalla necessità di possedere le necessarie conoscenze It interne.
Al momento il 43% degli intervistati appartenenti al settore pubblico ha la sensazione di non essere in possesso delle competenze interne per passare al cloud, a fronte di una percentuale che nel settore privato si riduce al 23%.

Fra i dati spicca quello relativo al dispositivo di accesso al cloud, che principalmente è il pc (90%), ma sono utilizzati anche smartphone (56%), tablet (37%) e thin client (32%).

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