Il rilancio di Novell, tra continuità e innovazione

La società americana intraprende con decisione la strada dei servizi di rete sicuri e dell’open source, confermando l’impegno a sostenere un’evoluzione del sistema operativo NetWare aperta a Linux e garantendo, da subito, l’implementazione di servizi basati sul sistema operativo del pinguino.

15 settembre 2003 «Siamo una “network services company». È così che Jack Messman, chairman e Ceo di Novell nel corso della tredicesima edizione del tradizionale appuntamento del BrainShare Europe, risponde a chi cerca sintetiche etichette per il nuovo corso della società americana.

Dopo qualche esitazione di troppo, Novell ha finalmente intrapreso i passi che il mercato e gli utenti le chiedevano, preparando la strada verso un futuro che riunisce, all’interno della visione One Net, la tradizionale affidabilità di NetWare, con servizi basati su Linux, secure identity management e Web services.
«Il cambiamento è legato alle richieste di vendor quali Ibm, Hp, Dell, Intel e altri – ha detto Messman – e il loro desiderio di vendere più hardware seguendo la rapida crescita di richiesta per soluzioni Linux. Per fare ciò avevano bisogno di disporre di più applicazioni che giravano su Linux, sia legate al sistema operativo sia business application».


Novell ha, infatti, già annunciato accordi con Hp, Ibm e Dell in base ai quali questi vendor offriranno soluzioni Linux di Novell e su cui la società garantirà anche training e supporto.

La roadmap di Novell verso l’implementazione di Linux prevede un processo in due step. In giugno la società ha annunciato la versione 6.5 di NetWare ed entro l’anno è previsto il rilascio di Nterprise Linux Services 1.0 (già da ottobre in open beta), un set di servizi di rete “enterprise ready” operante sulle principali distribuzioni Linux e indirizzato agli “early adopter”; di questo set è prevista una seconda versione, prima di giungere al rilascio di NetWare 7, che sarà disponibile con un doppio kernel Linux e NetWare. Questa possibilità di scelta dovrebbe garantire a Novell una ripresa del sistema operativo di rete che negli ultimi tempi aveva subito un calo di vendite. «Le vendite di NetWare sono diminuite dell’8-10% per anno negli ultimi tre o quattro anni – ha proseguito Messman -. Avremmo dovuto rispondere più rapidamente. Novell ha ottimi ingegneri, grandi prodotti, ma non è mai stata nota come una società che ascolta davvero bene i clienti. Questo è cambiato e le scelte relative a Linux ne sono un esempio; ora abbiamo mostrato ai nostri clienti che hanno un scelta e possono passare da NetWare 6.5 a 7 e poi su un kernel Linux se vogliono oppure possono continuare a restare su NetWare».


NetWare rimane un elemento portante della visione della società denominata One Net, che affrontati all’interno delle famiglie di prodotti exteNd (acquisita con SilverStream Software), Nsure, Nterprise e Ngage temi quali e-directory, Web service e secure identity management. «La visione One Net descrive una situazione in cui tutte i componenti di rete lavorano insieme per un’informazione senza confini – ha continuato Messman -. Security identity management, il resource management e le soluzioni Web service tasselli che rientrano in una visione rivolta a fornire ai nostri clienti soluzioni di business cross platform e non semplici prodotti».


Dopo le acquisizioni di SilverStream Software e la più recente di Ximian il Ceo di Novell non esclude che altre possano essere prese in considerazione per aggiungere alcuni tasselli necessari per una maggiore completezza dell’offerta. In particolare Ximian riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’attuale strategia di Novell. Alla neo acquisita società è affidato il mandato di innovare le soluzioni Linux, condurre iniziative open source quali Gnome e di aiutare le altre business unit interne di Novell a supportare Linux. «Con il model project di Ximian siamo in grado di sviluppare su .Net e fare il deploy su Linux – ha spiegato il Ceo di Novell -. Con queste due acquisizioni ci indirizziamo al lato strategico del dipartimento It dove vengono sviluppate le applicazioni, piuttosto che focalizzarci solamente sul lato infrastrutturale in cui Novell è sempre stata brava».


In questo rinnovato scenario viene anche ridefinito il panorama dei possibili competitor che Messman individua soprattutto in società di software quali Red Hat e Suse. «Red Hat e Suse stanno entrambi sviluppando per conto proprio i service – ha continuato Messman – e capiscono che il denaro non si fa a livello del kernel ma a quello dei servizi tecnici “on top”. Se il mercato resta com’è oggi non credo che Ibm e Hp entreranno nel business dei network service. Sun sta cercando di entrare nel mercato dell’identity management; ha le potenzialità per farlo ma la comunità open source non li sta supportando perché non vuole che venga fatta con Linux la frammentazione che gli hardware vendor hanno fatto con Unix. Le uniche che hanno le credenziali per competere nel mercato Linux sono altre software company ma noi, rispetto a società quali Red Hat e Suse, abbiamo il vantaggio della dimensione e di una più lunga esperienza nel mercato del sistemi operativi».


Le ripercussioni di questo nuovo corso della società si faranno sentire da subito anche sul mercato italiano dove Andreana Crisci ha recentemente assunto la guida di Novell Italia. La promozione dei rapporti con i partner e dell’attività di consulenza e supporto vengono indicati dal neo amministratore delegato tra i prossimi obiettivi primari.

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