Il rapporto tra una "grande" clinica e la tecnologia

Tre computer e due stampanti per 14 veterinari


Gli studi veterinari possono essere considerati un terreno fertile per gli operatori del trade informatico? Ne abbiamo parlato con Vittorio Garbagnoli, titolare della Clinica Veterinaria Città di Pavia, che ha sede nella cittadina lombarda.
Per inquadrare meglio le attività e le esigenze di questa struttura, conviene partire dalla sua "storia". La clinica è stata fondata da Garbagnoli nel 1991, insieme ad altri due medici veterinari, Giorgio Oldani e Luigi Venco. Una delle svolte è stato l’arrivo, due anni e mezzo fa, di altri due soci, che ha permesso di acquistare una seconda struttura a San Martino Siccomario, nei dintorni di Pavia. I veterinari che lavorano nelle due sedi sono circa 14; inoltre la struttura è supportata da due segretarie e da tre/quattro tirocinanti sempre presenti.
La clinica tratta piccoli animali. Recentemente è stata aperta un’altra ala, in cui c’è il laboratorio di analisi interno, che ha un suo responsabile.

Com’è organizzato la vostra clinica dal punto di vista informatico?
Disponiamo di due computer, di cui uno assemblato e l’altro con monitor a marchio Lg Electronics, e recentemente ne abbiamo acquistato un terzo, sempre assemblato, per la nuova ala della clinica che viene utilizzato dal laboratorio di analisi. Il corredo hardware è completato da due stampanti Hp e da due fax Brondi Telefonia. La nostra clinica funziona, a livello informatico, in modo abbastanza artigianale, in quanto i pc servono soprattutto alle segretarie che aggiornano le schede cliniche dei pazienti. Per esempio, noi abbiamo la memoria dei vaccini eseguiti sui nostri pazienti e della prevenzione della filaria: lo scopo principale è fare il mailing a casa e ricordare ai clienti che è in scadenza la vaccinazione. È essenziale che il pc ci stampi lettere ed etichette per il promemoria dei richiami dei vaccini.

Considera utile e necessaria la tecnologia informatica nella clinica?
È sicuramente indispensabile, anche perché sono convinto che l’efficienza di una struttura sia legata alla memoria che è in grado di avere nei rapporti con i clienti.

Quale crede sia il grado di informatizzazione nel vostro settore?
Siamo un po’ all’"età della pietra". Ritengo ci siano grandi spazi per un rivenditore perché la veterinaria è un settore in crescita rapidissima e sono convinto che sempre più colleghi procederanno all’informatizzazione del proprio studio. La nostra clinica, per esempio, è stata informatizzata quattro o cinque anni fa. Occorre, però spiegare com’è costituita la struttura "tipo" veterinaria italiana: di solito ci sono uno o due soci che lavorano in studi medio piccoli, senza segretarie o assistenti. Per loro il più grosso problema è dedicare quei dieci minuti alla registrazione di quello che hanno eseguito durante le visite. Almeno il 60% non dispone di un pc, e se ce l’ha, non lo usa: l’evoluzione sarà comunque che tutti avranno almeno un computer. Nelle strutture "grandi" come la nostra, che non sono molte in Italia, ma sono sicuramente in crescita, il grosso problema è di comunicazione tra i colleghi e il computer svolge questa funzione essenziale. Per esempio, la nostra clinica è aperta 24 ore su 24, ogni collega non può essere sempre presente e quindi è indispensabile che possa accedere a una banca dati aggiornata su ogni paziente che entra a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se dopo sei ore il paziente ha ancora un problema, il veterinario di turno può accedere alla scheda clinica aggiornata dal collega del turno precedente e conoscere esattamente la situazione di sei ore prima senza dover reperire il collega che l’ha visitato.

Pensa in futuro di acquistare altri strumenti informatici, utili per esempio alla luce del recente ampliamento della clinica?
Abbiamo appena acquistato un computer per il laboratorio di analisi interno, situato nella nuova ala. In futuro, comunque, nella nostra struttura ci dovrà essere un pc in tutti i reparti, sia nel reparto ricoveri, sia nella chirurgia e anche in ogni ambulatorio. Prevediamo di realizzare tutto ciò nel giro di due o tre anni. Dovremo anche provvedere al collegamento dei pc tra le due sedi, di Pavia e di San Martino Siccomario, in modo che i veterinari che operano in entrambe le sedi possano sempre disporre di dati aggiornati.

Esistono programmi software che sono stati studiati apposta per la vostra attività? Le soluzioni gestionali che lei usa ritiene siano adeguate ai suoi bisogni?
La maggior parte dei prodotti in commercio serve per compilare una scheda clinica con tutti i dati segnaletici di ogni paziente. Noi, per il momento, utilizziamo il gestionale Eurovet, fornitoci da Essepi di Moncalieri (To), che è anche in grado di fare la fatturazione. La maggior parte dei programmi in commercio sono anche utili per il carico e lo scarico di medicinali per coloro che hanno un’attività di vendita di parafarmaci e devono gestire magazzino e inventario.

A chi si è rivolto e che rapporto ha con i suoi fornitori di hardware e software? Chi vi offre l’assistenza tecnica che le occorre?
Chi ci ha installato Eurovet doveva anche fornirci l’assistenza, ma noi abbiamo bisogno di qualcuno che sia disponibile a intervenire immediatamente se insorgono dei problemi. Cosa che Essepi, che ha sede vicino a Torino, non poteva certo garantirci. Abbiamo, quindi, deciso di rivolgerci a un libero professionista di Pavia, di cui, invece, siamo soddisfatti, che si occupa anche di manutenere i pc e anche di fornirci il corredo hardware che man mano acquistiamo. Quello che chiediamo a chi ci segue è essenzialmente disponibilità e competenza.

Che uso fa per il suo lavoro della posta elettronica e di Internet? Ci sono siti che consulta più frequentemente e dove trova spunti interessanti per il suo lavoro?

La posta elettronica ha soppiantato altri mezzi di comunicazione, come il fax. Ci è molto utile per l’acquisto dei vari prodotti. Anche Internet ci serve per consultare i vari siti tecnici di strumenti e di attrezzature, ma anche e soprattutto per accedere ai forum di discussione fra colleghi, che è fondamentale per il nostro lavoro.

Le associazioni di categoria le hanno fornito indicazioni o incentivi per l’utilizzo delle tecnologie?
Più che altro riceviamo informazioni utili dalle società che si occupano di aggiornamento professionale, e poi soprattutto quando partecipiamo ai congressi veniamo a conoscenza della varie novità, anche informatiche, oppure attraverso i giornali di settore che ci arrivano in studio.

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