Il problema sicurezza

Ogni giorno i virus informatici infettano migliaia di computer in tutto il mondo e ogni mese ne arrivano di nuovi. I rimedi per contrastarli

23 giugno 2003 I virus usano per diffondersi, nell’80-90%  dei
casi, la posta elettronica e in particolare spesso approfittano dei difetti di
Outlook Express, il programma di posta elettronica di
Microsoft. Qui dobbiamo costruire il nostro primo baluardo:
bisogna acquistare e installare un antivirus e configurare il nostro programma
di posta elettronica in modo che tutti i messaggi che riceviamo o che sono
spediti dal nostro computer vengano controllati per verificare che non siano
infetti. In alternativa è possibile utilizzare programmi
alternativi
per l’invio e la ricezione di e-mail come Eudora
(www.eudora.com) immuni dai difetti di Outlook. Per avere una maggiore
efficacia, infatti, i virus in circolazione colpiscono soprattutto i prodotti
Microsoft che sono i più diffusi. Per questo l’utilizzo di Linux come
sistema operativo
al posto di Windows permette di evitare in gran parte
il problema. L’antivirus che protegge la nostra posta in realtà costituisce una
seconda barriera. La prima è quella del provider, il fornitore di accesso a
Internet, che riceve sui suoi server la nostra posta e verifica se sono presenti
dei virus.


 


L’antivirus deve essere aggiornato


Il livello di competenza di chi progetta e distribuisce maligni codici
informatici diventa ogni giorno più sofisticato per cui è
indispensabile registrare l’antivirus presso il sito del
produttore e aggiornarlo costantemente. Nelle soluzioni per l’imprese è prevista
anche la possibilità che l’antivirus installato sul server aggiorni con scadenza
periodica tutti i pc collegati in rete in modo da evitare di lasciare ai singoli
dipendenti il compito, spesso disatteso, dell’aggiornamento. Con l’aggiornamento
il programma è in grado di riconoscere e bloccare tutti i virus scoperti e
neutralizzati fino a quel momento. Alla scadenza
dell’abbonamento è necessario rinnovare la sottoscrizione altrimenti l’antivirus
diventa inutile perché non riconosce più i nuovi virus. Per le aziende esistono
anche abbonamenti senza scadenza.


 


Ma è necessario anche il firewall


Oltre al programma antivirus vero e proprio occorre proteggere il personal
anche da intrusioni esterne. Quando navighiamo su Internet o siamo collegati
alla rete, infatti, il nostro computer si apre al mondo intero,
anche a intrusi in cerca di informazioni e programmi di cui appropriarsi. Questo
problema riguarda specialmente chi lascia il sistema per molte ore o sempre in
Rete. Può accadere ad esempio per chi ha un collegamento come l’Adsl. Un
rimedio molto efficace per proteggere dati e programmi, che si
affianca all’indispensabile antivirus, è il firewall. Un firewall può essere
hardware o software e filtra, e se necessario blocca, gli accessi alla Rete da e
verso il nostro computer ai programmi non autorizzati. Anche i firewall vanno
aggiornati ed è bene quindi prevedere un piccolo budget per la
sicurezza. Un centinaio di euro per computer possono bastare per avere una
protezione di base.


 


Cosa si rischia


Secondo un’indagine realizzata di recente le conseguenze per le aziende
colpite da virus riguardano per il 27% dei casi la perdita di tempo o della
produttività. Pc non disponibili agli utenti 17%, ritardi nei tempi di risposta
del sistema 13%, invio automatico e inconsapevole di e-mail infette ad altri
destinatari 13%, file corrotti 10%, inutili messaggi video 10%, blocchi di
sistema 7%, altri danni 3%. Inoltre le azioni necessarie alla
bonifica
e al ripristino delle apparecchiature infette hanno richiesto
tempi variabili in relazione alla gravità dell’evento e al tipo di ambiente
informatico colpito. Per quanto riguarda i server nel 43% dei casi un’ora è
bastata per ripristinarne il funzionamento ma nel 57% dei casi ci sono volute
tra una e otto ore di lavoro. Questo per i casi poco impegnativi. Nelle
situazioni più gravi si va da più di un giorno nel 60% dei casi e fino a otto
ore nel 38% delle situazioni. In caso di una piccola azienda
bisogna poi calcolare che una decina di pc infetti, o di un solo server, possono
anche significare il blocco temporaneo dell’attività.

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