Il pc ecologico diventa argomento di marketing

Prodotto da due system integrator inglesi (su chip carbon free di Via Technologies) il pc a basso consumo energetico E l’Italia che fa, sta a guardare?

Il computer carbon free c’è già e a quanto pare sarebbe in grado di ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente. Peccato che tutto ciò avvenga al di fuori dell’Italia. I protagonisti di questa storia sono, infatti, Via Technologies (produttore di chip al silicio e padrino di Via C7-D, il processore carbon free) e due system integrator inglesi Evesham Technology e Tranquil Pc.

«Sin dai suoi esordi l’industria informatica ha continuato ad aumentare i MHz e i feed, e oggi persino il numero di core, accrescendo le richieste di energia non solo da parte della Cpu, ma di tutti gli altri componenti, indipendentemente dalle necessità dell’applicazione – ha fatto notare Richard Brown, vice president of corporate marketing di Via Technologies -. Oggi insieme a Evesham e Tranquil, Via sta indicando una nuova strada all’industria del settore, una strada che si focalizza sull’efficienza e sulla sostenibilità ambientale, pur continuando a rispondere alle richieste degli utenti».

Ciò dimostra come l’argomento stia diventando fondamentale per un certo tipo di marketing.


I personal computer Evesham Carbon3 e le soluzioni di Tranquil Pc puntano al non venir meno a livello di efficienza e in più prestano attenzione alle emissioni di anidride carbonica prodotte dal funzionamento dei sistemi nel corso della loro vita. Alla base forti investimenti in progetti per la conservazione dell’energia, la riforestazione e l’energia alternativa in Gran Bretagna.


Eppur qualcosa si potrebbe muovere anche in Italia (anche se come già detto non esiste una sede di Via nel nostro Paese, che fa riferimento all’headquarter europeo tedesco).

Incontrando Brown è emerso che Via sta «cercando di stringere partnership con system integrator locali per promuovere prodotti come le motherboard Via pc-1 e i pc carbon free», anche se in questa fase «non possiamo fare nomi».

Ma il manager non si lascia sfuggire l’opportunità di offrire collaborazione «con partner italiani per quanto riguarda dispositivi Ultra Mobile – un segmento nuovo del mercato, ma che sta registrando una forte crescita e che costituisce un incredibile potenziale per il futuro».

L’opinione di Via sull’ecologia italiana

«Gli italiani, come anche i popoli degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, sono sempre più preoccupati per questioni come il surriscaldamento globale e guardano con interesse alle aziende che, come Via, offrono soluzioni che hanno un impatto minimo sull’ambiente. Nel mercato dei pc, per esempio, si registra un crescente interesse verso sistemi efficienti, che richiedono meno energia elettrica per il loro funzionamento e che, quindi, aiutano le persone a risparmiare denaro e contemporaneamente riducono l’impatto sull’ambiente. Due o tre anni fa, la prima domanda che i clienti mi ponevano sulle Cpu era “quanti MHz?”, mentre ora la prima domanda che mi viene posta è “qual è il consumo energetico?”. Questo è indice di un enorme cambiamento di direzione per il mercato. Per quanto concerne gli argomenti di carattere sociale, c’è sempre più attenzione, anche in Italia, circa la necessità di colmare il divario digitale tra chi ha già un pc e la connessione a Internet e chi no. Questo aspetto è cruciale nell’ambito dell’istruzione, dove il pc è diventato uno strumento quasi indispensabile non solo per accedere alle informazioni, ma anche per sviluppare la creatività degli studenti in aree come il design e la multimedialità. Questa non è solo una questione sociale; è anche una questione economica. Come può un Paese essere competitivo in futuro se la generazione più giovane non dispone degli strumenti necessari per l'”economia digitale”?»

Opinione di Richard Brown, vice president of corporate marketing di Via Technologies

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