Il pc compie vent’anni

Il 12 agosto 1981 dai laboratori Ibm di Boca Raton, in Florida, nasceva il primo personal computer. Una data destinata a passare alla storia e che ha segnato il futuro di – un allora sconosciuto – William Gates e che ha aperto le porte a una straordinaria serie di prodotti innovativi

Sono passati esattamente vent’anni da quel
lontano 12 agosto 1981, quando una dozzina dei migliori cervelli
selezionati dall’allora direttore dei laboratori di Ibm, William Lowe, presentò
al resto del mondo il primo personal computer della storia.
Già nel 1971, con
i primi microprocessori, si andava delineando l’avvento dei minicomputer, ma
sarà il 1975 l’anno più significativo per la storia dell’informatica.
Dopo
l’avvento dell’Altair 8800 della Mits – programmato in linguaggio Basic da due
allora sconosciuti studenti universitari, William Gates e Paul Allen -, ecco
fare il loro esordio altri due protagonisti dell’universo It: Steve Wozniak e
Steve Job. Nel luglio del 1976, a Palo Alto, in California, questi due giovani
costruirono l’Apple I e diedero vita all’omonima società destinata a diventare
la grande rivale della Micro-Soft (allora si scriveva con il trattino) creata da
Gates e Allen l’anno prima. 
Ed è a questo punto della storia che
s’inserisce Big Blue, che esattamente quattro anni dopo incaricò Lowe di creare
un prodotto nuovo in grado di sbaragliare la concorrenza.
A 16 bit, provvisto
di un processore Intel 8088 e di un disco rigido da 10 megabytes, il primo Ibm
5150 fu realizzato utilizzando un sistema ad architettura “aperta”. Questo
permise di assemblare il computer utilizzando pezzi prodotti da aziende diverse, con la possibilità per i produttori di creare aggiornamenti e nuove parti
“compatibili” fra loro anche in futuro.
Se si considera poi che il primo
personal computer funzionava con un sistema operativo chiamato Ms-Dos, fornito
dai “ragazzi di Seattle” Gates e Allen, si comprenderà perché il compleanno
del primo pc verrà molto probabilmente festeggiato anche in casa Gates.

Acquistato dalla Seattle Computer Products per la somma di 50mila dollari,
l’allora Q-Dos (Quick and Dirty Operative System) verrà incorporato con il nuovo
nome – le cui iniziali stanno appunto per Micro-Soft Disc Operative System – in
tutti i pc Ibm.
Una bella fortuna per Bill Gates, premiato soprattutto per
aver intuito che non è cedendo software che si costruisce un impero, ma vendendone la licenza d’uso.

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