Il notebook non si connette alla rete Wi-Fi “n”

Il problema può risiedere nei canali utilizzati. Negli Stati Uniti vengono usati solo 11 canali contro i 13 in Europa.

Per ridurre le interferenze della nostra rete wireless con modem router “n” abbiamo scelto un canale Wi-Fi, il 13, diverso da quello usato dagli access point di tutti gli uffici circostanti. Il problema è che un notebook di recente acquisto pur essendo compatibile b/g/n non riusciva a “vedere” la rete. L’unica soluzione è stata quella di usare un canale diverso. Qual è la ragione? Credevo che il WiFi “n” fosse ormai uno standard.

Lo standard 802.11a/b/g/n prevede l’allocazione di due bande (2,4GHz, di gran lunga la più usata, e 5GHz, usata soprattutto da dispositivi “a”) e un certo numero di canali al loro interno.

Negli Stati Uniti sono consentiti 11 canali, nell’Unione Europea ne sono previsti altri due (il 12 e il 13) e in Giappone è autorizzato anche il 14, che parzialmente “sconfina” fuori dalla banda base.

Normalmente gli access point vengono fatti funzionare con modalità di selezione automatica del canale più adatto, ma se si sceglie di impostare manualmente il canale e si sceglie il 13 come nel caso citato, allora eventuali dispositivi con hardware strettamente conforme alla normativa USA (canali 1-11) non potranno collegarsi alla rete visto che l’hot spot opera su una frequenza al di fuori del range supportato.

A meno che non si sia sicuri che tutti i dispositivi in uso nello studio siano conformi alle norme europee, più “permissive”, consigliamo quindi di scegliere un canale compreso tra 1 e 11, scegliendo però quello meno congestionato.

A tale scopo esistono delle comode utility per gli smartphone più diffusi, come Wi-Fi Analyzer per Android, che traccia un grafico delle frequenze e dell’intensità di segnale.

E’ importante infatti tenere conto che lo standard Wi-Fi prevede che i canali siano parzialmente sovrapposti, pertanto se è occupato un canale adiacente al proprio si avranno interferenze e un calo di prestazioni.

Meglio quindi distanziarsi il più possibile dagli altri, tenendo conto anche della potenza di segnale che tende a concentrarsi nel centro del range di frequenze coperte dal canale.

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