Il nastro è vivo, eccome

Tutti sono concordi nell’assegnare ancora lunga vita al tape, almeno in determinati ambienti. Prezzi "giù", affidabilità e velocità "su" e questo supporto diventa parte integrante di una offerta a tre livelli

Novembre 2003, Alla faccia di chi pensa che il nastro sia una tecnologia
superata. Tutti quelli che abbiamo interpellato sono più che mai convinti
delle ottime potenzialità di questo mercato. Certo, dobbiamo definirne
l’ambito, ricordando i limiti in termini di lentezza di trasferimento e un, seppur
limitato, rischio di perdita e di danneggiamento dei dati. Fatto questo, in ambito
back up e a supporto di un progetto di storage che comprenda diversi tipi di media,
il tape continua a dare le sue soddisfazioni.

Marco Santorsola, indirect channel manager di StorageTek, ci ricorda qualche numero
raggiunto dall’azienda americana: «Per quanto ci riguarda, 13mila librerie
di fascia alta, 43mila di fascia entry level e oltre 400mila tape drive»
.
Mario Guarnone, mobility and business critical computing manager Fujitsu Siemens
Computers, sostiene che, nonostante «il tallone d’Achille di questa soluzione
rimanga la scarsa velocità di scrittura e lettura, l’idea di utilizzare
supporti più veloci, come dischi ottici o magnetici, è interessante
unicamente come soluzione complementare al nastro. Il futuro (molto prossimo)
sarà quello di una soluzione a tre livelli con alla base i dati su dischi
magnetici per le applicazioni on line, un secondo livello (composto da dischi
molto capienti a basso costo) su cui fare dei back up o snapashot periodicizzati,
e un ultimo livello, composto dalle librerie a nastro su cui fare i back up definitivi
dei dati». Anche Marco Cavezzale, storage channel business manager di Hp,
crede nella complementarietà dei diversi supporti: «Dischi, nastri
e magneto-ottici offrono caratteristiche complementari. In particolare, i dischi
costituiscono la tecnologia ideale per ambienti transazionali, storage on line,
disaster recovery, remote mirroring e applicazioni di business continuity. I nastri,
invece, sono la tecnologia con il miglior rapporto prezzo/prestazioni per applicazioni
di back up dei dati e Hsm (Hierarchical storage management). Infine, i supporti
magneto ottici stanno trovando nuovi sviluppi nell’ambito dell’archiviazione documentale
in area legale e fiscale»
. Michele Banfo, product marketing manager
Ds&Im di Imation, sostiene che «anche le medie aziende si stanno
legando sempre più alle tecnologie di storage a nastro poiché i
costi dei drive e dei media si sono ridotti notevolmente»
.

Non sottovalutiamo il supporto ottico
Carlo Restelli, channel development manager Southern Europe &
Middle East di Plas-mon Data, sostiene in alcuni ambiti la povera tecnologia ottica:
«Se un’azienda, a prescindere dalla sua dimensione, è alla ricerca
di un sistema di archiviazione dati a lungo termine, troverà nella tecnologia
ottica una soluzione sicura e affidabile, che ha nella ritenzione e permanenza
dei dati e nella compatibilità con i vari ambienti operativi i propri punti
di forza. A questo proposito, Plasmon Data lancerà a breve la tecnologia
Udo (Ultra density optical), basata su raggio laser blu che garantisce l’archiviazione
del dato per oltre 50 anni con prezzo del supporto a 2 euro per Gb. Da una capacità
iniziale di 30 Gb, il media Udo arriverà fino a 120 Gb di dati»
.

Antonello Salamone, sales manager Tandberg Data, ci crede a tal punto che si sbilancia:
«Abbiamo intenzione di ripetere nel 2004 un’iniziativa di trade in,
ovvero il cambio dei tape installati con le nuove versioni, già proposta
in passato. Di fatto
– conclude Salamone – non esistono altri tipi di
tecnologia che possano competere per costi, capacità, mobilità e
affidabilità rispetto al nastro»
.
Infine Ibm, per voce di Sergio Resch, Emea marketing manager storage networking
solutions, crede ancora molto nel tape. «Ogni anno vengono resi disponibili
tecnologie con costi sempre più bassi e in grado di effettuare trasferimenti
a velocità sempre superiori. Il disco ottico non è assolutamente
all’altezza in termini di velocità di trasferimento dati e riveste un ruolo
solo come supporto per l’interscambio di contenuti. Il più recente annuncio
Ibm riguarda Enterprise Tape 3592, che supporta cartucce con capacità nativa
fino a 300 Gb e velocità di trasferimento nativa di 40 Mb/sec»
.

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