Il mercato Eai non ha freni

Da Ibm a SeeBeyond, passando per WebMethods e Composite Software: l’Eai ha vissuto un fine settimana all’insegna del movimento.

20 ottobre 2003

Alla fine della scorsa settimana si è sostanziosamente modificato il mercato dell’Eai. O della post-Eai. C’è infatti chi, alla luce delle acquisizioni e dei rilasci verificatisi, si è affrettato a coniare (o a dar maggior forza: onestamente non si sa a chi attribuire la paternità delle definizioni) un nuovo termine: Eii, Enterprise Information Integration.


La giustificazione della nuova categoria sarebbe data dal fatto che riguarderebbe con maggiore vigore i Web service. Peraltro, questi sono già contemplati dalle teorizzazioni e offerte che stanno comodamente nel campo dell’Eai.


Transeat.


Le azioni destinate a modificare il quadro di mercato di cui si diceva partono da quella, già evidenziata su queste pagine, inerente l’acquisto da parte di bm di CrossAccess, una società che produce la tecnologia di integrazione eXadas, versata alle operazioni di integrazione delle applicazioni Web sotto mainframe.


Big Blue la utilizzerebbe per potenziare il proprio Db2 Information Integrator. Trattasi di Eai pura, quindi.


La seconda azione riguarda un competitor di Ibm, WebMethods, che ha proceduto a comunicare due acquisizioni.


La prima concerne The Mind Electric, società che produce le piattaforme per Web service Glue e Gaia. Il fine dell’operazione sarebbe di creare un ambiente per la gestione complessa di servizi Web multipli, esistenti o creabili. La seconda acquisizione di WebMethods riguarda DataChannel Portal, soietà he apporterà tecnologia buona per la mera gestione dell’aspetto di fruizione delle informazioni.


Il terzo attore a muoversi è stato SeeBeyond, che ha aggiornato la propria piattaforma di sviluppo e gestione applicativa, rinominandola in Ican 5.0. L’Integrated Composite Application Network è una suite che viene presentata dalla società come il più consistente upgrade della propria offerta da qualche anno a questa parte. Supporta, come da tradizione di SeeBeyond, le architetture J2Ee e punta a costruire applicazioni mixandone alcune già esistenti, per realizzare nuovi processi di business, utilizzando anche un’interfaccia particolare per misurarne le performance.


Infine, non poteva mancare una startup: Composite Software.


La società porta sul mercato un software omonimo, il Composite Information Server, destinato a operare con architetture Java in qualità di middleware per l’indirizzamento di fonti di dati multiple, come i data warehouse, i database relazionali e le applicazioni Crm.

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