Il mercato del pesce, dal mare alla “nuvola”

Il consorzio Daisy-Net ha avviato un progetto cloud di accesso e condivisione di risorse e competenze per le aziende del territorio. A Manfredonia, dai pescherecci parte direttamente la distribuzione del prodotto ittico giornaliero.

Gli ambiti applicativi del computing
possono essere estremamente
variegati.
Una dimostrazione pratica arriva dal
consorzio Daisy-Net, nodo pugliese
del centro di competenza Ict Sud,
nato nel 2006 dalla collaborazione
fra aziende e università di cinque
regioni dell’Italia meridionale.
Lo scopo è di alimentare un ecosistema
di risorse digitali utili per il
sostegno al business di tutti i soggetti
aderenti (accesso a specifiche
competenze, fondi per investimenti,
consulenza sulle normative), con
particolare attenzione alle piccole e medie imprese.
La possibilità di fruire di queste risorse, soprattutto per sviluppare nuovo business, viene garantita
attraverso il modello del cloud computing, grazie a un’infrastruttura basata su mainframe IBM System.
La logica condivisa “a servizio” consente di poter accedere alle risorse e avviare processi di
collaborazione a costi contenuti, quindi più appetibili per le piccole e medie imprese, che possono
sviluppare o gestire portali Web, siti di commercio elettronico, forum per processi collaborativi.

Il mercato ittico di Manfredonia
Il progetto ha trovato terreno fertile
nella filiera alimentare. Il mercato ittico
di Manfredonia (100mila tonnellate
di pescato all’anno) viene governato
direttamente dai pescherecci, dotati
di sistemi di semplice utilizzo dai quali
partono aste virtuali sul pescato del
giorno per le aziende della Gdo, i venditori
al dettaglio, i ristoratori e gli enti
no-profit. La prima positiva esperienza
sta portando a una replica rivolta al
settore del vino. Anche qui si prevede di razionalizzare il processo che nasce con la coltivazione dei
vigneti ed arriva alla vendita delle bottiglie di vino.

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