Il manifesto delle imprese italiane per rilanciare la crescita

Confindustria, Abi, Ania, Alleanze delle cooperative italiane e Rete Imprese Italia hanno illustrato al Governo, al Parlamento e alle forze politiche i cinque punti prioritari per fronteggiare la crisi in atto.

Il Sole 24 Ore Radiocor – Spesa pubblica e riforma
delle pensioni, riforma fiscale, cessioni del patrimonio pubblico,
liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture ed energia: sono queste le
cinque questioni prioritarie da affrontare per salvare l’Italia e rilanciare la
crescita contenute nella proposta che Confindustria, Abi, Ania, Alleanze delle
cooperative italiane e Rete Imprese Italia lanciano al Governo, al Parlamento e
alle forze politiche di maggioranza e opposizione oltre che alle parti sociali.
Le imprese chiedono di agire senza indugi e sottolineano come si tratti di una
proposta che non vuole guardare indietro, ma anzi guardare avanti con un’ottica
di sistema perché insieme si può rimettere in moto il Paese.

Un
settore fondamentale di intervento dal quale non si può prescindere, per le
imprese, è quello della spesa per pensioni. È necessario eliminare l’attuale sistema delle pensioni di anzianità,
accelerare l’aumento dell’età di pensionamento di vecchiaia, portare l’età di
pensionamento delle donne a 65 anni dal 2012, anche nel settore privato,
eliminare tutti i regimi speciali previsti dall’Inps e dai diversi enti
previdenziali.

Altra
priorità per le associazioni delle imprese è la riforma fiscale che deve avere come obiettivo una significativa
riduzione del prelievo su famiglie e imprese. Nel manifesto le imprese
sottolineato come vada pertanto avviato subito il processo di superamento
dell’Irap a partire dalla componente del costo del lavoro.

Tra
le altre misure le imprese chiedono di prevedere uno strumento fiscale
automatico, con un orizzonte temporale di almeno 10 anni che incentivi gli
investimenti in ricerca e innovazione, di rafforzare patrimonio e dimensione
delle imprese prevedendo da subito “l’aiuto
alla crescita economica (Ace)
“. Va rafforzata, poi, l’azione di
contrasto dell’evasione fiscale, fissando a 500 euro il limite per l’utilizzo
dei contanti, incentivando l’emersione di fatturato, introducendo anche una
patrimoniale che abbia come finalità l’abbattimento di Irpef e Irap ed infine
avviare la revisione dell’Irpef sui redditi più bassi.

La
terza misura prevista dalle imprese per la crescita riguarda le cessioni del patrimonio pubblico. Per
sostenere la credibilità e la competitività del sistema-Paese le associazioni
firmatarie del Manifesto propongono di cedere il patrimonio immobiliare di enti
statali e locali, privatizzare il settore dei servizi pubblici locali.

Per
le imprese, altra priorità su cui agire subito è quella delle liberalizzazioni e delle semplificazioni. Liberalizzazioni che
vanno dai trasporti, per i quali è necessario istituire un’autorità, ai servizi
pubblici locali, ai servizi professionali. E allo stesso tempo completare le
semplificazioni amministrative e normative oltre a semplificare il dialogo tra
imprese e Pa.

L’ultima
priorità riguarda un intervento sulle
infrastrutture
, che da troppi anni secondo le imprese vivono in una
situazione di dannosa e inaccettabile incertezza, e sull’efficienza energetica,
per cui si richiede una proroga degli attuali incentivi fiscali fino al 2020.

Per
le associazioni di imprese, banche, assicurazioni e cooperative che si sono
riconosciute nel manifesto “ salvare
l’Italia non è uno slogan retorico
“. Le imprese, tuttavia, vogliono
sottolineare che “non intendono
minimamente sostituirsi ai compiti che spettano al Governo e alla politica.
Avvertono però l’esigenza di non limitarsi alle critiche ma di indicare alcuni
punti assolutamente prioritari
“.

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