Il Mac Os al centro degli sviluppi di Apple

Lui preferisce far finta di niente, ma, di fatto, Steve Jobs è la guida di Apple almeno da quando circa un anno fa, fu messo alla porta Gilbert Amelio. Ed è toccato al "vecchio" fondatore esporre i piani futuri dell’azienda in m …

Lui preferisce far finta di niente, ma, di fatto, Steve Jobs è la guida di
Apple almeno da quando circa un anno fa, fu messo alla porta Gilbert
Amelio. Ed è toccato al "vecchio" fondatore esporre i piani futuri
dell’azienda in materia di sistemi operativi, all’ultima conferenza degli
sviluppatori di San José. Si offusca un po’ il futuro di Rhapsody, a tutto
vantaggio del consolidato Mac Os, pronto a saltare alla versione "X"
(inteso come numero romano), nella quale saranno convogliate alcune delle
caratteristiche previste per l’ambiente di nuova generazione, ereditato da
NeXt e comunque atteso a una prima customer release entro fine anno. Mac Os
X sarà solo uno dei tre assi di sviluppo previsti da Jobs e che comprendon
o
anche una Java Virtual Machine (che sarà utilizzata anche da Microsoft) e
una piattaforma unificata per i media digitali, guidata da Quicktime.
Il nuovo ambiente, che sarà probabilmente pronto per il terzo trimestre de
l
1999 è stato pensato per semplificare un po’ la vita degli sviluppatori.
Anziché constringerli a creare programmi completamente nuovi per un
ambiente dal futuro non garantito, infatti, Apple ha pensato di proporre
una migrazione apparentemente meno traumatica, pur senza perdere di vista
le caratteristiche avanzate promesse da Rhapsody. Sparisce, dunque, il
concetto di "Blue Box", ovvero il Mac Os virtuale che avrebbe dovuto
consentire il funzionamento delle applicazioni già disponibili dentro il
futuro Rhapsody. Secondo Steve Jobs "nessuno avrebbe voluto un nuovo
ambiente nel quale, per far girare gli esistenti programmi, si sarebbe
dovuta aprire una finestra nella quale non era possibile disporre di alcuna
nuova funzione"
.
Mac Os X combinerà circa il 90% delle Api dell’attuale sistema con
tecnologie Rhapsody, che comprendono il multitasking preemptive e la
memoria protetta. Per il restante 10% di compatibilità occorrrerà un
"piccolo sforzo di tune-up, non una vera e propria riscrittura",
come ha precisato Jobs. Il capo "in pectore" di Apple ha aggiunto che per
scrivere programmi in Mac Os X occorreranno uno o due mesi di lavoro e non
l’annata abbondante prevedibile con Rhapsody. Quest’ultimo verrà
indirizzato fin dall’inizio verso server e workstation high-end.
In tempi brevi è previsto l’arrivo della versione 8.5 di Mac Os, chiamata
in codice Allegro, che sarà sostituita dalla 8.6 nel primo trimestre del
1999, allorquando dovrebbero arrivare le prime beta anche di Mac Os X (il
nome in codice è Sonata). Per il momento, dunque, resta la dualità nella
strategia Osdi Apple, ma Jobs non ha escluso che in futuro vi possa essere
convergenza.
Dietro il sistema operativo, in termini di importanza, nella strategia
software di Apple si colloca Java. Una Java Virtual Machine unificata è
prevista insieme all’uscita di Allegro. Sarà basata su Java 1.1.6 e sarà
utilizzata anche da Microsoft, Symantec e Metrowerks. Jobs ha promesso un
ampio miglioramento delle prestazione CaffeineMark, per arrgiungere il top,
oggi appannaggio di Internet Explorer 4 con un punteggio di oltre 3.800.
Per quanto riguarda i media digitali, il proponimento di Apple è di fare d
i
Quicktime quello che Postscript è stato per le stampanti. Un primo passo s
i
è avuto con l’avallo dell’Iso come file format de facto per la prossima
versione 4 di Mpeg. Quicktime 4 sarà pronto per l’autunno e consentirà d
i
fare lo straming video live sul Web, oltre a supportare, per la prima
volta, Rtp (Real Time Protocol). Si farà così più serrata la competizi
one
con i prodotti di RealNetworks e anche con NetShow di Microsoft.

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