Il livello di scolarizzazione

Non sembra esserci una vera e propria relazione di dipendenza tra livello del ruolo ricoperto e livello di scolarizzazione delle risorse, anche se sono più frequenti, tra le figure con un ruolo specificatamente tecnico, i diplomati (circa tre quarti tr …

Non sembra esserci una vera e propria relazione di
dipendenza tra livello del ruolo ricoperto e livello di scolarizzazione
delle risorse
, anche se sono più frequenti, tra le
figure con un ruolo specificatamente tecnico, i diplomati
(circa tre quarti tra gli specialisti di sistemi e reti, oltre l’80% degli
amministratori di reti e sistemi); è, invece, in generale elevata la presenza di
laureati tra le figure consulenziali (oltre il
60% sul totale, con oltre il 20% di consulenti junior con un master (la
percentuale più alta tra tutte le figure professionali). Tabella
Questa non
correlazione tra figura professionale e titolo di studio trova parziale
giustificazione nel fatto, che contrariamente a quanto visto finora, sembra
invece esserci una correlazione più stretta tra livello di
scolarizzazione ed età delle risorse
.
Infatti, la crescita di
competitività del mondo del lavoro, che ha interessato anche l’Ict, ha come
conseguenza una crescente domanda di risorse con un titolo di studio più
elevato.
Se si confrontano, infatti, titolo di studio e classi di età, si
nota come il livello più elevato di scolarizzazione sia presente nella
fascia di età compresa tra i 25 e 35 anni
, ovvero delle risorse entrate
nel mondo del lavoro in un periodo caratterizzato da forte competizione
(seguente all’anno 1994, particolarmente critico per l’occupazione). Tabella
Non
solo, negli ultimi cinque anni è diventato focale il tema delle
competenze, che ha portato in primo piano formazione e
scolarizzazione.
Infine, è opportuno sottolineare due caratteristiche delle
risorse più giovani, con un’età compresa tra i 20 e i 25 anni: innanzitutto,
prevalgono le risorse diplomate, segno forse che molte risorse iniziano a
lavorare mentre non hanno ancora concluso il titolo di studio; supera il 10% la
percentuale di risorse con laurea breve, una strada sempre più seguita dagli
studenti negli ultimi anni.

È già stato detto come le professionalità
Ict siano caratterizzate da un’età media relativamente bassa.

Questo è vero anche guardando alle diverse figure professionali: i
ruoli che richiedono una certa seniority
, e che quindi presuppongono
una presenza nel mondo del lavoro più datata rispetto ad altre, vedono
risorse che hanno un’età media inferiore ai 40 anni, quindi ancora decisamente
“giovani”.


La figura aziendale con l’età media più alta è
il top manager, con poco meno di 39 anni e mezzo, mentre le
altre due figure manageriali più diffuse, il responsabile sistemi informativi e
l’account manager, hanno un’età intorno ai 38 anni.
Le figure professionali
più giovani presentano una seniority bassa, come il consulente junior (che non
raggiunge, in media, i 30 anni di età), o figure che ricoprono ruoli tipicamente
assegnati all’ingresso nelle aziende, come gli sviluppatori.

Vale,
inoltre, la pena rilevare una tendenza del settore, che trova riscontro anche
nei risultati dell’anno scorso: le figure professionali con età media più alta
(che, come già detto, corrispondono anche a figure con seniority più alta)
diventano nel tempo “più vecchie”, ovvero il settore tende a consolidarsi,
proprio a partire dalle risorse che ne fanno parte; al contrario, le figure con
età media più bassa tendono a diventare “più giovani”, per la tendenza sempre
più diffusa delle aziende ad acquisire risorse direttamente dall’università, con
contratti di formazione o stage.
Questo secondo aspetto, in particolare, è
anche in parte sintomatico di un settore in crisi, che tende
quindi a cercare risorse al primo impiego, o con una seniority
bassa, perché costano meno.
Questo fattore, tuttavia, non
deve essere letto come una rinuncia a garantire standard di qualità:
semplicemente, si tende a privilegiare la crescita interna, attraverso
formazione e training on the job
.

A un incremento dell’età
media delle figure professionali corrisponde anche un aumento della seniority
delle risorse. Oltre il 20% (per l’esattezza, il 22%) degli rispondenti ha
un’anzianità nel loro attuale ruolo che supera i 5 anni, in
crescita rispetto al 16% dell’anno scorso.
I ruoli nell’Ict sembrano,
quindi, diventare più stabili rispetto al passato: il fenomeno
di turnover si è nel tempo attenuato, sia per una riduzione del fenomeno dello
skill shortage, sia perché, a fronte di un mercato stabile e di una riduzione
del numero dei progetti, in tutte le aziende, siano esse fornitrici oppure
utenti di Ict, le strutture organizzative interne sono rimaste piuttosto
stabili, non avendo le aziende disponibilità a investire in nuove competenze e
riorganizzazioni.
Non bisogna, tuttavia, pensare che questo processo di
stabilizzazione del settore sia già giunto a piena maturazione.
Infatti, la
percentuale di figure professionali con un’anzianità nel ruolo inferiore o pari
solo a un anno è, comunque, del 21%, maggiore rispetto a quella dell’anno
precedente il che mostra un settore ancora differente da altri, dove esiste una
staticità delle figure nelle differenti aree aziendali.
Questo elemento,
inoltre, può essere interpretato come un segno di come ancora prevalga la
tendenza all’acquisizione di nuove competenze, che vanno a supportare
un’evoluzione tecnologica sempre più rapida, e che quindi rappresenta una base
solida su cui fondare le speranze per il futuro del settore.

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