Il lato smartphone di Datamatic

Ci crede Stefano Martini, amministratore delegato dello storico distributore che, anche con l’e-commerce, ora fa sul serio.

Decidere cosa mettere a scaffale nei propri computer shop”. Per Stefano Martini (nella foto), amministratore delegato di Datamatic, è questa la vera sfida che Wellcome e Vobis si troveranno ad affrontare nel prossimo decennio. Intanto, comparando il passato con i trend in atto un dato solo appare chiaro al manager «ed è che il pc non è più traino della crescita nel mercato dei beni durevoli, mentre chi possiede la tecnologia smartphone ha già gettato le basi per le nuove regole che sottendono alla visualizzazione dei contenuti Web».

Un dato che, di per sé, chiama in causa anche i monitor televisivi di ultima generazione dai quali, sempre di più, cresce e si dipana un concetto di multimedialità che evolve in servizi di videoconferenza e convergenze di altro tipo. Così, se la considerazione di Martini è che «è ragionevolmente difficile per la maggior parte dei nostri affiliati competere con quei punti vendita che possono permettersi di esporre televisori da 50” in su, è il business delle telecomunicazioni che non possiamo farci sfuggire».

Anche per questo, il dubbio che, in Datamatic, alla distribuzione dei contratti e delle chiavette per la connessione H3g possa presto aggiungersi il nome di qualche altro operatore di telefonia mobile non è né realtà né indiscrezione confermata, quanto piuttosto «un’ipotesi possibile». A palesarsi come certa è, invece, la realizzazione di un sito strutturato per l’e-commerce, un business già sperimentato da Datamatic ma con un “modello vetrina” che il distributore non ha nessuna intenzione di replicare.

«Quello che vogliamo – conferma Martini – è un canale di vendita che metta a frutto la presenza capillare sul territorio di oltre 300 negozi che possono fare da punto di ritiro e pagamento sicuro».
Una logica che non dovrebbe disturbare i partner, vista la “pedonabilità” indotta presso il proprio punto vendita, ma suscita perplessità in termini di “price competition“.

«Logicamente, sul sito avremo l’intera gamma di prodotti – conferma il nostro interlocutore – comprese telefonia e piccoli elettrodomestici, che proporremo a prezzi competitivi, come la legge del Web impone. Ai partner la scelta di fare lo stesso o meno ma sempre consapevoli che, anche qualora il cliente finale optasse per l’acquisto totalmente online, al negozio Wellcome o Vobis più vicino, Datamatic corrisponderà comunque una piccola fee di indennizzo».

Il messaggio è chiaro e per il distributore di Milano si concretizza nel tentare tutte le strade di business percorribili per continuare nel trend di crescita registrato nel 2010. Fra queste c’è anche il contributo economico ancora da definire per il restyling dei negozi della catena Wellcome affidato, in qualità di responsabile visual merchandising e immagine coordinata della catena, a Fausto Baratti, mentre sono già a disposizione degli affiliati i nuovi flyer.

Una rivoluzione “imposta” con le buone ma che muove con decisione verso un business «che – conclude Martini – il partner dovrà imparare a bilanciare correttamente per soddisfare sia le esigenze di un’utenza consumer, che quella di utenti professionali continuando a offrire servizi a valore aggiunto e puntando sulle proprie specifiche peculiarità».

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