Il Gartner smitizza la tecnologia come fonte di ricchezza

Nel recente convegno di Cannes, gli esperti della società di analisi hanno delineato un panorama abbastanza pessimistico sul futuro dell’high tech. Il successo di un’azienda, infatti, non dipenderebbe più dalle soluzioni dell’Ict, ma dalle capacità e conoscenze dei suoi dipendenti.

Per quanto tempo ancora durerà la tempesta per l’industria high tech? Come ci si può adattare a un periodo di recessione economica? Su quali tecnologie spingere per approfittare di un’eventuale ripresa del mercato? In occasione dell’annuale simposio a Cannes in Francia, gli analisti del Gartner si sono impegnati a trovare delle risposte alle domande più pressanti delle aziende loro clienti. Nel discorso di apertura della manifestazione, Michael Fleisher, Ceo di Gartner, ha pronunciato una specie di orazione funebre del boom economico della fine del secolo.


">Circa un anno fa – ha affermato Fleisher – eravamo all’apogeo di un ciclo di crescita che è durato cinque anni. Allora gli utili contavano poco, in quanto era più importante spendere soldi e più velocemente dei propri competitor per essere considerati al top. Ormai gli anni della crescita a due cifre appartengono alla storia". Davanti a un’assemblea di oltre 400 persone, il Ceo di Gartner ha analizzato i fondamentali economici che hanno contribuito a creare l’industria delle nuove tecnologie. Prima del rallentamento economico e degli attentati dell’11 settembre, – ha affermato – la tecnologia era fondamentale per le nostre aziende ed era considerata la nostra arma strategica. Oggi l’innovazione non è altro che l’evoluzione di strumenti già esistenti e non è più vista come il motore che crea ricchezza".


Dal suo manuale di sopravvivenza per un’industria piena di dubbi, Fleisher ha selezionato le pagine del capitolo dedicato al piano di austerità. Quindi qual è il business model da adottare oggi secondo il manager? La riduzione dei costi aziendali, innanzitutto, per prepararsi a un contesto di concentrazione sul mercato delle nuove tecnologie. Entro i prossimi tre anni sparirà il 50% dei marchi tecnologici – ha profetizzato Fleisher – e la fusione annunciata tra Hp e Compaq non è che l’inizio di un vasto movimento che porterà a una maggiore concentrazione". Dunque le aziende utenti devono dedicarsi alla razionalizzazione delle loro infrastrutture e a ottimizzare l’esistente.

Riduzione dei budget


Dal punto di vista tecnologico, l’approccio delle aziende verso Internet è stato fino a oggi realizzato in modo anarchico. Infatti, l’obiettivo principale era di ottenere una presenza sul Web il più rapidamente possibile. Le nostre stime – ha affermato Peter Sondergaard, analista del Gartner – prevedono una tendenza al ribasso dei budget destinati alle nuove tecnologie. Le aziende accrescono invece le loro spese nell’ambito della sicurezza, mantenendo stabili gli investimenti relativi al loro core business, come gli Erp, ma diminuiscono notevolmente le previsioni di acquisti hardware". In breve, in tempi duri le aziende "rabberciano le loro bagnarole" per resistere. Chiudendo le falle per evitare di colare a picco, lustrano il ponte per far rientrare il fatturato e rendere produttivo l’Erp, ma danno un colpo di freno alle spese hardware (come i server enterprise) perché è inutile gettare delle nuove esche visto che i pesci non abboccano più come prima all’amo.


La seconda fase del cambiamento è rappresenta dalla "net liberated organisation" concetto coniato dal Gartner per il quale si prospetta un bell’avvenire, se si crede alle previsioni della società di analisi. Infatti, si tratta dell’azienda light o "slim fast" cioè un’impresa liberata dai compiti che non fanno parte del proprio core business, ma resa più performante grazie alle nuove tecnologie. "La net liberated organisation" si raccoglie sui suoi atout e sui processi di business, ai quali sa apportare un valore aggiunto. Si concentra, in definitiva, su quello sa fare meglio ed esternalizza tutto il resto. Dopo il 2003 – ha preconizzato Sondergaard – la conoscenza rappresenterà il valore principale per l’impresa e quindi i suoi investimenti andranno a indirizzarsi sulla creazione e organizzazione di questa conoscenza. Su un altro fronte lo scenario, delineato da Gartner, è che le imprese dovranno sviluppare migliori progetti di Crm per prendersi cura dei loro clienti, migliorare il back office per assicurare l’efficacia della loro produzione, sviluppare delle relazioni a lungo termine con i loro fornitori per organizzarsi insieme e più efficacemente alle evoluzioni del mercato e investire in tool di workgroup e di Km per accrescere la conoscenza.


"Perché, come diceva Karl Marx, sono proprio i dipendenti la vera fonte di ricchezza di un’azienda" ha concluso Sondergaard.

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