Il futuro Gsm preoccupa l’Italia

I ministri delle Telecomunicazioni dei paesi dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno varato un piano provvisorio per lo sviluppo della nuova generazione di telefonia cellulare digitale. Nota come Umts (Universal Mobile Telecommunications System …

I ministri delle Telecomunicazioni dei paesi dell’Unione europea, riuniti a
Bruxelles, hanno varato un piano provvisorio per lo sviluppo della nuova
generazione di telefonia cellulare digitale.
Nota come Umts (Universal Mobile Telecommunications System), quest’ultima
rappresenta il futuro dell’attuale standard Gsm e pone già alcuni problemi
tecnici prima di nascere.
Secondo il progetto delineato nel disegno di legge, in parte già varato lo
scorso febbraio, i governi dei 15 paesi dell’Ue si sono impegnati a
permettere l’introduzione, entro il gennaio 2000, di una nuova generazione
di dispositivi ad alta velocità che consentano il collegamento a Internet
e
il supporto di applicazioni multimediali. La legge prevede, poi, che l’Umts
possa arrivare all’utente finale entro il 2002. Per allora, quindi, i vari
governi dovranno "pulire" lo spettro delle frequenze. Non tutti hanno
dichiarato di potercela fare. L’Italia tra questi. Per il nostro ministro,
i piani "corrono troppo". Il consiglio ha previsto un eventuale
proroga di un anno, ma secondo il nostro governo potrebbe non essere
comunque sufficiente. Effettivamente, è stata appena varata la gara per il
terzo gestore e già si prevede quella per il quarto a distanza di sei mesi
o un anno al massimo. Evidentemente, a questi nuovi attori si deve dare il
tempo di entrare a regime più gradualmente. Del resto, non appare neanche
"simpatico" ritardare il progresso per ragioni puramente commerciali (se
non politiche). Il rischio è quello di rimanere indietro, proprio in uno
dei pochi settori che vede il nostro Paese primeggiare.
Le difficoltà maggiori con l’Umts sono quelle di poter garantire la
funzionalità in tutta Europa, come ora avviene per il Gsm, con reti che
possano consentire il roaming internazionale e anche l’operatività sia su
reti terrestri che satellitari.

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