Il dubbio della Pmi tra licenza e Servizio

Il concetto del software come servizio (Saas) ha iniziato a diffondersi nel 2000, anche se questo modello di utilizzo delle applicazioni aziendali affonda le radici in quell’Asp (Application service provisioning) già noto sin dagli anni Novanta. Si tra …

Il concetto del software come servizio (Saas) ha iniziato a diffondersi nel 2000, anche se questo modello di utilizzo delle applicazioni aziendali affonda le radici in quell’Asp (Application service provisioning) già noto sin dagli anni Novanta. Si tratta, nella pratica, della possibilità di utilizzare un applicativo senza doverlo installare fisicamente in azienda, quindi senza dover investire in hardware, connessioni e personale dedicato. L’accesso al software avviene in rete, via Web, e tutte le attività di gestione, manutenzione e aggiornamento, come pure la messa in sicurezza dell’applicazione, sia con le patch del caso che attraverso la sua implementazione su sistemi completamente ridondati, sono a carico del fornitore del servizio. Il cliente, quindi, non dovrà preoccuparsi di nulla, se non di avere una Wan (Wide area network) ad alta velocità efficiente, che lo metta in condizione di accedere in qualsiasi istante ai servizi Web based.

Se è vero che la domanda di Erp in modalità a servizio è ancora oggi piuttosto contenuta, è altrettanto vero che la situazione è destinata a mutare profondamente nel corso dei prossimi anni, con l’evolversi della tecnologia e dei modelli di distribuzione. Secondo Gartner, ad esempio, entro il 2011, il 40% delle piccole e medie imprese utilizzerà la modalità “a servizio” nell’ambito delle applicazioni di back office, con offerte che, ormai sono disponibili dalla maggior parte dei vendor, da Microsoft a Sap, da Oracle ai player locali, per arrivare fino alle soluzioni open source, con contratti a partire da 15 euro mensili per ciascuna postazione. A carico del service provider c’è l’onere dell’aggiornamento periodico della soluzione, che verrà immediatamente resa disponibile a tutte le postazioni la prima volta in cui si collegheranno. Quasi tutte le applicazioni erogate in modalità Saas sono già aperte alle piattaforme mobili, nel senso che consentono agli operatori l’accesso e l’aggiornamento dei dati che risiedono nel sistema informativo centrale attraverso palmari e notebook. Queste offerte rappresentano la soluzione ideale alle esigenze delle medie imprese, che potranno quantificare con precisione gli esborsi mensili legati all’utilizzo di un Erp con un canone che, in linea di principio, si attesta tra i 100 e i 150 euro mensili per singolo utente, comprensivo dell’utilizzo del software e dei relativi aggiornamenti, oltre che dei servizi e dell’infrastruttura correlati. Questo permette di affrancare l’azienda cliente dall’onere dello sviluppo, della messa in esercizio, del testing e tuning, oltre che della manutenzione, aggiornamento e messa in sicurezza del gestionale. Occorre valutare attentamente i livelli di servizio (Sla) stabiliti nella fase di stesura del contratto, per evitare di incorrere in brutte sorprese successivamente. Un numero crescente di utenti decide di optare per una forma di garanzia delle prestazioni dell’applicativo sottoscrivendo contratti del “tipo pay as you go”, che consente al cliente di recedere dalla sottoscrizione del servizio e spostarsi in tempi brevi presso un altro operatore.

Yankee Group ha fatto un confronto tra il costo totale di possesso (Tco) quinquennale di due progetti, uno relativo a software in modalità Saas e l’altro in modalità tradizionale (a licenza), sulla base di due ipotesi di dimensioni contrattuali. Nel primo caso, ovvero una realtà di 20 utenti, il Tco della soluzione a licenza è risultato, nel quinquennio, praticamente il doppio di quello dell’opzione a servizio, ovvero 618.000 dollari contro 295.000. Decisamente più contenuta, invece, la differenza di costo nel momento in cui si analizza l’ipotesi di 100 utenti attivi, nel qual caso il Tco dell’opzione a licenza risulta pari a 1,25 quella dell’opzione tradizionale (924.000 contro 726.000 dollari). Il grosso inconveniente legato a questa modalità di fruizione delle applicazioni, e che ne ha relegato l’uso, in ambito Erp, alle sole funzionalità a basso valore aggiunto come l’evasione delle fatture, è la disponibilità dei dati. L’idea di dare fisicamente all’esterno il database contenente informazioni “sensibili” relative a clienti e fornitori solleva, infatti, non poche perplessità in azienda. Tuttavia, per le finalità di backup e ripristino, molti service provider offrono l’opportunità di sottoscrivere accordi specifici perché una copia dei dati del cliente e il codice sorgente del software utilizzato siano depositati presso una terza parte indipendente.

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