Il delisting minaccia il Nuovo Mercato

Al terzo roadshow del listino hi tech si parla di aziende pronte a migrare verso il segmento Star

21 novembre 2002 Al primo roadshow l’entusiasmo era alle stelle. Al secondo molte aziende dicevano di non c’entrare nulla con la new economy e al terzo roadshow del Nuovo Mercato c’era la caccia a chi vuole defilarsi dal listino per approdare allo Star. E’ questa la parabola del mercato di Borsa Italiana riservato alle aziende ad alto potenziale di crescita che in qualche caso da un paio d’anni vedono crescere solo le perdite. Non mancano le buone società fra quelle presenti sul listino minore di piazza Affari ma ormai il pessimismo domina e come ha accertato l’Osservatorio sul Nuovo Mercato di Tamburi & Associati le performance di Borsa sono indipendenti dall’andamento effettivo delle società. Vista la situazione generale dei mercati, poi, il 2002 non ha visto new entry e così il Nm cnta sempre 45 45 società con una capitalizzazione totale di 7,6 miliardi di euro e una media di 170 milioni di euro per società. Il settore più rappresentato è l’Ict. Distributori It (17%), High tech manifacturing (13%), Software (13%), e Internet companies (11%) sono i gruppi più numerosi di un listino che quest’anno ha perso il 49,2%, un risultato negativo che è però il migliore fra gli analoghi mercati europei. Il nouveau marché francese è sceso infatti del 52,9% e il Neuer Markt tedesco, il più grande listino hi tech del Continente ha addirittura annunciato la chiusura. Nonostante il pessimismo dilagante, il 72% delle società quotate ha un fatturato in crescita, il 58% un margine operativo lordo positivo e il 33% un reddito operativo positivo.

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