Il Decreto Pisanu va in pensione

Liberalizzazione del WiFi atto primo: il decreto Pisanu non viene prorogato. Ma si cercano nuove metodologie per identificare gli utenti che si connettono alle reti pubbliche.

Lo aveva promesso la scorsa settimana e così ha fatto.
Il ministro dell’Interno Maroni ha portato oggi in consiglio dei ministri, in sede di approvazione del nuovo pacchetto sicurezza, anche la vexata quaestio della liberalizzazione delle connessioni Internet.

L’approvazione è stata concessa e così dal prossimo 1° gennaio il decreto Pisanu va in pensione, cinque anni dopo la sua entrata in vigore.
Non si tratta, va detto subito, di una liberalizzazione tout court.
In questa fase si parla di abolizione delle restrizioni previste dal decreto in scadenza il 31 dicembre, mentre le settimane che ci separano alla fine dell’anno saranno necessarie alla valutazione delle modalità di apertura degli accessi, senza venir meno alle esigenze di sicurezza ritenute comunque stringenti dal ministro.

Le restrizioni introdotte cinque anni fa sono considerate obsolete e superate dalla stessa evoluzione tecnologiche. Nondimeno saranno introdotte nuove modalità di identificazione dei dispositivi attraverso i quali gli individui si connetteranno alla rete.
All’identificazione delle modalità migliori lavorerà un tavolo tecnico al quale si siederanno rappresentanti del ministero degli Interni, dell’Innovazione, dello Sviluppo Economico e della Polizia Postale.
L’ipotesi al momento più accreditata è quella dell’identificazione via sms. L’utente, cioè, fornisce il proprio numero di telefono cellulare, sul quale poi riceve il codice di accesso. Si tratta di una pratica già in uso e che finora ha rappresentato l’unica modalità di “aggiramento” delle restrizioni dell’attuale norma Pisanu.

In rete, dopo i primi commenti positivi alla notizia, è proprio quest’ultimo punto che genera qualche perplessità. A più voci si fa infatti notare come l’identificazione via cellulare, qualora sia davvero questa la metodologia scelta, di fatto taglierebbe fuori i turisti e i visitatori stranieri, i cui numeri telefonici non sarebbero automaticamente riconducibili a una identità certa. Con un impatto non irrilevante sul turismo.

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