Il data warehouse “in provetta” di Sentinel

L’infrastruttura informativa è stata completamente rivista, optando per analisi Olap e certificazione dei dati

Sentinel è una società che produce reagenti per la chimica clinica e
l’immunologia. Si tratta di una realtà in crescita, che impiega una sessantina
di persone (3 nell’area dei sistemi informativi) e che nel 2005 ha fatturato 15
milioni di euro. L’ambiente It vede la presenza di una settantina di postazioni
desktop, per la maggior parte in ambiente Windows, eccezion fatta che per una
decina di Macintosh, utilizzati in prevalenza per far girare il database
FileMaker.


La società ha adottato alcuni sistemi Emc Clariion sul quale
ha montato una Java virtual machine di VmWare (Gsx), per la gestione dei carichi
di lavoro a livello di host. Così, a fronte di due host, è riuscita a
ottenere otto server virtuali. Sentinel, nel 2004, si è posta il problema
di riorganizzare l’infrastruttura informativa, per uniformare e certificare
tutti i dati in transito, in particolare quelli sulle vendite e gli acquisti. Al
momento dell’avvio del progetto (nel febbraio del 2004), tutti i record erano
immagazzinati nel gestionale aziendale (Mago di Microarea) sfruttando il
database Sql Server.


Dal gestionale, i singoli utenti, in base alle necessità del
momento, estrapolavano le informazioni con query ad hoc, per poi portarli su
fogli Excel e analizzarli con le classiche pivot table, “con il risultato che i dati erano spesso duplicati, ridondanti e poche volte riuscivano a quadrare“, esordisce Federico Roveda,
It manager della società. Ecco perché è stato deciso di spostare tutte le
tabelle pivotali all’interno di un ambiente multidimensionale (Olap), per
analizzare in modo dinamico tutte le dimensioni significative per il business,
quali tempo, prodotto, cliente e agente. Due le persone coinvolte, una
internamente (il responsabile di progetto Maurizio Favaro) e una del system
integrator, la pavese Factory Software. Obiettivo dell’iniziativa era di creare
una struttura dati multidimensionale con, inclusi, degli automatismi nel sistema
di alimentazione, per il suo aggiornamento nel tempo.


Questa prima fase ha visto come tappe salienti la creazione della struttura di data warehouse, la sua alimentazione schedulata nel tempo, la creazione della struttura multidimensionale dei cubi Olap e la quadratura dei dati immessi nei cubi. “Abbiamo anche previsto la creazione di alcuni report relativi a fatturato e ordini generati, creati con il motore dei Reporting services di Microsoft – puntualizza Favaro -. Questi sono aggiornati una volta alla settimana, convertiti in Pdf e distribuiti via e-mail ai singoli venditori. Per la prima volta, quindi, i commerciali sono in grado di monitorare in tempo reale e in completa autonomia la situazione del venduto, sia personale che aziendale. Per alcuni agenti, poi, i dati sono aggiornati con cadenza quotidiana e da loro accessibili con collegamenti sicuri che sfruttano una Vpn“.



In concreto, il cubo Olap relativo alle
vendite è stato utilizzato per i test, quindi duplicato e
“rimaneggiato” , per verificare le possibili analisi conducibili. Successivamente, è stato generato il cubo relativo al processing degli ordini. “Il coinvolgimento del personale della contabilità analitica – tiene a puntualizzare Roveda – è stato una delle chiavi di successo di questo processo di certificazione dei dati. Oggi, questo strumento è utilizzato abitualmente da una quindicina di operatori interni a Sentinel. A questi si aggiungono venti utenti esterni, che ricevono settimanalmente i report sulla propria situazione“. In futuro è
prevista anche l’introduzione di analisi e tabelle relative ai tempi di
consegna, che rappresentano un passo importante per la creazione di report più
dettagliati relativi al controllo di qualità sul processo.

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