Il contenimento costi che guida l’innovazione

Quattro casi di successo: li ha portati ieri a Milano Oracle che, nel Customer Showcase dedicato alla piattaforma Fusion Middleware, ha dato voce ai progetti di Cassa Depositi e Prestiti, Selex Sistemi Integrati, Conad del Tirreno e Candy Hoover Group.

Da ‘Forum‘ a ‘Customer Showcase‘, a dar voce ai benefici derivanti dall’implementazione della piattaforma Oracle Fusion Middleware ci hanno pensato, ieri a Milano, una serie di clienti riuniti, per l’occasione, sotto il cappello del contenimento dei costi di sviluppo, manutenzione ed esercizio delle soluzioni implementate per recuperare risorse economiche da dedicare a progetti di innovazione e trasformazione.

È il caso di Cassa Depositi e Prestiti, storica istituzione finanziaria interessata ad attuare un processo di trasformazione digitale passando, in ottica Bpm, da una logica mainframe centrica a un mood innovativo di processo per erogare risorse finanziarie in minor tempo.

Intenzionata a investire dapprima sui finanziamenti erogati agli Enti pubblici in gestione separata e agli istituti di credito, la roadmap tracciata a febbraio 2011 da Alessandro Pepe in qualità di responsabile servizi alla clientela – It dell’Istituto, ha coinvolto il workflow e la gestione documentale che, «pur realizzata non con un prodotto Oracle», sei mesi dopo ha permesso di realizzare un’integrazione Web che, «grazie a Oracle Bpm, muove verso la riprogettazione dei processi operativi in logica paperless degli istituti coinvolti».

Un ridisegno complessivo che, oltre alla gestione documentale, ha portato alla creazione di due portali profilati mentre, tra i desiderata di Pepe, da qui a settembre 2013, figura anche l’obiettivo della firma digitale remota per digitalizzare l’intero processo che sottende gli Enti pubblici «anche al fine di aumentare la tracciabilità della pratica e il suo stato di lavorazione, insieme alla riduzione dello spazio fisico di archiviazione, estremamente sentito in una realtà come la nostra».

Dalla dematerializzazione al data grid
Attenta alla protezione del territorio con sistemi per la difesa aerea e marittima, per Selex Sistemi Integrati, l’attenzione non poteva, invece, che essere per sensori e comunicazione.
Al 100% proprietà di Finmeccanica, quella rappresentata dall’engineering manager Emiliano Pandolfi è, infatti, una realtà attiva nel campo della sensoristica che, dalla produzione di radar, spazia da tempo nei sistemi di comando e controllo con orizzonti posizionati ben oltre il solo campo della difesa.

Chiamato a occuparsi della gestione e del controllo dei sistemi per il traffico aereo di nuova generazione, l’esigenza espressa ha trovato in Oracle Coherence la risposta più efficace per integrare 50 «tra aeroporti, torri e centri Acc, che costituiscono l’intero parco del controllo del traffico aereo italiano».

Privi di tecnologia condivisa dal punto di vista implementativo, questi stessi centri necessitano di un’omogeneizzazione «per renderli conformi a requisiti sempre più stringenti dal punto di vista della disponibilità e della scalabilità delle performance espresse in nodi da aggiornare nell’arco di pochi millisecondi».

Qui, tra l’aggiornamento di piani di volo, informazioni di viaggio, pianificazione di tragitto, l’obiettivo da realizzare tecnologicamente viene soddisfatto «solo in parte» utilizzando un sistema di distribuzione dei dati di tipo legacy, «quindi non standardizzato e realizzato al nostro interno, per una distribuzione dei dati orientata ai messaggi, per dimensioni di piani di volo che, oggi, anche all’estero – conferma Pandolfi –, si aggirano intorno ai 6 Kb».

Lontano da una gestione real time predicibile di piano di volo in moderna concezione, la scelta è stata, dunque, quella di fare assestment sulla già citata Oracle Coherence, data grid per memorizzare i dati in modalità distribuita o replicata, «in grado di consentire, però, l’aggiornamento del singolo dato modificato senza dover ritrasferire l’intera informazione».

A convincere Pandolfi della bontà di Coherence anche l’utilizzo da parte di quest’ultimo della tecnolgia Socket direct protocol, «direttamente implementata nei server Exalogic», che la stessa Oracle mette a disposizione fornendo tempi di trasmissione «estremamente ridotti».

Gdo in cerca di strumenti social per collaborare

Posizionata un livello intermedio sotto al consorzio nazionale che gli fa da cappello, per la cooperativa Conad del Tirreno, composta da 215 soci e con un fatturato alla vendita che, nel 2011, ha raggiunto gli 1,44 miliardi di euro, l’incontro con le tecnologie Oracle Fusion è, invece, da leggere in ottica social.

Interrogatosi su «quanto del nostro business è fatto con conoscenze che sono patrimonio dei singoli non particolarmente condivise», la strada tracciata da Marco Ricci, direzione sistemi informativi – responsabile servizi e soluzioni per l’area Logistica della realtà distributiva multicanale, passa da un sistema di tecnologie Web based tuttora in fase di realizzazione per abilitare una collaborazione rapida e in grado di consentire, a partire dall’applicazione per gestire e distribuire attività promozionali su volantino, un’integrazione effettiva all’interno dell’impresa estesa.

Una forma di collaborazione sociale che, per Ricci, «ci permetterà nel prossimo futuro di essere sempre al passo e gestire le problematiche del mercato in tempo reale realizzando, al contempo, un ambiente che non è precostituito e consente agli utenti di interagire e crescere in ottica collaborativa».

Qui il paradigma implementato in chiave enterprise è quello della Social collaboration che consente di «attuare una struttura di fruizione, partecipazione, riconoscimento e profilazione utili a condividere contenuti e iniziative locali e nazionali e aspetti di business correlati».

Processi decisionali cross application e cross country
Detto addio a una logica local non più sostenibile, la scelta di Candy Hoover Group è, infine, caduta su soluzioni per dematerializzare tutti i contenuti informatici che vanno resi fruibili su scala geografica nei 9 siti produttivi che la realtà con circa 6 mila dipendenti e 935 milioni di euro fatturati nel 2011 possiede in tutto il mondo.

Un elemento di dispersione territoriale che si riflette anche nell’organizzazione It con una parte di sviluppo interna che coinvolge primariamente l’Erp coordinato da 4 dipartimenti posizionati in Inghilterra, Italia e Francia.

Passata nel 2010 da un’organizzazione definita per mercato a una che funziona per prodotto, la riduzione dei livelli gerarchici è logica conseguenza anche della relativa centralizzazione dei processi decisionali. «Il ché – per Cesare Mottola de Nordis, Ict director, Candy Hoover Group – ha comportato la completa modifica dei processi di sourcing» che, da una logica di distretto sono passati a una logica economica, mentre dal punto di vista dei processi interni la centralizzazione dei servizi Ict e di e-procurement potrebbe presto riguardare anche quelli finance fino a oggi supportati da un sistema Erp legacy interno (Candy Application System) «progettato per gestire le singole società e il relativo mercato di riferimento».

Scelto Alfresco per gestire tutta la parte di gestione documentale e di dematerializzazione delle fatture passive ai fornitori, i vincoli di integrazione riscontrati sulla parte di Business process management hanno fatto propendere Candy per le soluzioni Oracle ottenendo sul progetto pilota «miglior visibilità e controllo sullo spending di tutto quanto non è materiale di produzione e abilitando anche la costituzione di Share service center per attuare economie di scala anche sull’organizzazione».

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