Il cane di Sony non scodinzola più

Il colosso giapponese ha annunciato che, causa taglio dei costi, cesserà la produzione Aibo il cane robot lanciato nel 1999

Doveva essere il bastone della vecchiaia di molti anziani, il compagno di
tanti bambini. D’altronde era comodo, non sporcava, non bisognava portarlo fuori
e quando si era stufi lo si spegneva. Tutto questo, però, non è bastato per
garantire ad Aibo, il cane robot di Sony, un
futuro insieme a tutti i discorsi su una nuova leva di prodotti che avrebbe
aperto nuove prospettive tecnologiche e permesso a Sony di diversificare la sua
offerta.


Il colosso giapponese ha infatti annunciato che causa taglio dei costi
la produzione di Aibo, lanciato nel 1999, sarà chiusa
entro fine anno
. Proseguiranno invece gli studi sulla tecnologia di
intelligenza artificiale che saranno collegati però all’area dell’elettronica di
consumo. Accanto ad Aibo Sony ha deciso di lasciar perdere anche televisori di
fascia alta, Tv al plasma e car stereo.
Nel mondo fino a oggi di Aibo ne
sono stati venduti circa 150.000 unità a duemila dollari il pezzo. Qualcuno
ne ha acquistato anche più di uno. Bruce Binder, ingegnere
elettromeccanico della California ne ha in casa 56 e sostiene
che Sony sta facendo un errore. Dispiaciuto è anche Craig Lee, che si è fermato
a quaranta Aibo. “Penso a loro come a dei cani”, confessa.


Peccato però che il mercato più che di cani sembra avere bisogno di ben
altro. Oggetti che servano a qualcosa. Non a caso Sony collega gli studi
sull’intelligenza artificiale all’elettronica di consumo. Un legame dal quale
potrebbero scaturire prodotti come Roomba, l’aspirapolvere
robot presentato qualche tempo fa che grazie a una serie di sensori pulisce da
solo i pavimenti.
Magari fra un po’ ne rsce uno di Sony che abbaia
quando ha finito.


 

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