Il Business process management di Staffware

La società ha presentato ufficialmente anche in Italia la sua Process Suite. Si tratta di una serie di soluzione di automazione dei processi di business, che permette di collegare isole di middleware e applicativi differenti.

5 dicembre 2003 Staffware è una società inglese, quotata presso la Borsa di Londra, che da 15 anni opera nel segmento dell’automazione dei processi e del Business process management (Bpm).
Di recente ha deciso di rafforzare la sua presenza sul mercato nostrano, nel quale vanta a oggi una ventina di clienti, annunciando l’intenzione di ampliare il canale distributivo, che già annovera nomi del calibro della romana Geyser3, della milanese Imaging Progetti e di Selt-Inform, società che si affiancano ai grandi partner internazionali quali Eds o SchlumbergerSema.

Staffware offre soluzioni di design, automazione e ottimizzazione dei processi e del workflow. Di fatto, le soluzioni proposte forniscono un layer di integrazione dei processi aziendali indipendente rispetto alle piattaforme applicative utilizzate. Il focus, quindi, è tutto sul Bpm ma con un approccio che muove dalla gestione del workflow, proponendo un tipo di integrazione indipendente dalla piattaforma di application integration.
L’idea è di collegare isole di middleware e applicativi differenti, facendo leva su un approccio che permetta di svincolare le applicazioni dal controllo dei processi di business sottostanti. “In termini semplici – ha chiarito Jerry Gilroy, sales and marketing director di Staffware -, l’implementazione di una soluzione di Bpm muove seguendo tre passi. Anzitutto, l’identificazione dei processi di business, dei soggetti coinvolti, delle applicazioni utilizzate e di quale tipologia di fonte dati sia richiesta. In seconda battuta, lo sviluppo del modello grafico del processo. Infine, lo sviluppo di connettori, componenti o adattatori, per collegare questo layer con le applicazioni già utilizzate in azienda”.

L’approccio prevede la creazione di un layer di processi indipendente, che contenga una vista completa di tutte le attività necessarie a eseguire un particolare processo di business e che sia, altresì, in grado di gestire il flusso di queste attività che, di norma, coinvolgono diverse applicazioni e persone. Questo permette di definire delle best practice, che permettono di sveltire le procedure e i cambiamenti. In pratica, quindi, il Business process management promuove una vista centrata sui processi dell’It, nella quale la gestione end-to-end dei processi sia separata dalle applicazioni sottostanti, dai suoi dati e dalle connessioni.

Gestione end-to-end
La Staffware Process Suite, giunta alla seconda release, permette di mappare i processi di business e il workflow su un modello grafico di facile comprensione facilitando, quindi, l’integrazione dei sistemi legacy con le nuove applicazioni.
Si tratta del compendio di 12 componenti, in grado di gestire realtà che impieghino fino a oltre 30mila utenti. Tra gli elementi più rilevanti della suite, iProcess Engine, pensato per gestire ampi volumi di processi automatizzati, e Process Definer, un tool che è di fatto un ambiente di modellazione grafica che utilizza la tecnologia drag-and-drop per mappare la struttura dei processi aziendali. A corredo anche due tool di gestione, Process Administrator e Process Monitor. Il primo serve a definire e gestire gli utenti del sistema, il secondo consente di analizzare i dati indicativi delle performance di business.
Process Orchestrator è, invece, un elemento della suite che permette agli sviluppatori di assegnare dinamicamente componenti, procedure e Web service a tutti i processi di business, in relazione agli eventi che accadono in azienda. Process Relationship Management consente di collegare i processi aziendali a clienti, fornitori e partner mentre Process Objects e Process Developers Kit mettono a disposizione un ambiente di sviluppo object oriented per creare interfacce applicative, servizi Web e oggetti riutilizzabili, supportando ambienti J2Ee, Com e Dcom.
Disponibile anche Process Integrator, un broker che, unito a una serie di librerie, che permette di garantire un’ampia serie di adattatori alle diverse applicazioni aziendali, supportando lo sviluppo in Corba, Java, Rpc (Remote procedure call), e Wap.

Secondo l’analista Delphi, quello del Bpm è uno dei settori a più forte crescita sul mercato mondiale, con un giro d’affari globale che, nel 2003, si è attestato intorno ai 550 milioni di dollari e con un tasso di crescita atteso compreso tra il 15 e il 30% per il prossimo triennio.
La stessa società stima che a consuntivo dell’anno appena concluso, siano stati circa 2mila i progetti Bpm avviati nel mondo.

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