Ict: le Pmi venete passano l’esame

I risultati di una ricerca del Politecnico in occasione della presentazione dell’edizione padovana di Smau

Il 12% è “Lungimirante” e il 44% “Impostatata”, il 13% “Miopi statiche” e il 21% “Immature”. La School of management del Politecnico di Milano classifica così le aziende del Vento fra 10 e 500 dipendenti che sono state analizzate con un’indagine che accompagna l’edizione locale di Smau che si svolgerà dal 7 all’8 maggio a Padova.


Dall’analisi del Politecnico emerge un quadro positivo della marturità Ict delle imprese della regione, soprattutto se confrontata con la media delle Pmi italiane: nel Veneto, due imprese su tre sono “Lungimiranti” o “Impostate”, a fronte di una 1 impresa su 3 a livello nazionale.


Si tratta di imprese che hanno saputo fare evolvere l’infrastruttura It e il parco applicativo (Lungimiranti) utilizzando tecnologie e soluzioni allo stato dell’arte, o hanno iniziato a razionalizzare l’infrastruttura It (Impostate), ponendo le basi per una successiva evoluzione anche delle applicazioni software.


In queste imprese è in genere presente una direzione It strutturata e la spesa It è più elevata rispetto alle altre categorie. Si tratta di imprese di tutte le dimensioni (anche se tra le Lungimiranti prevalgono le imprese di dimensioni maggiori), in quanto l’elevato livello di maturità dipende – in genere – da altri fattori, quali un elevato livello di sensibilità del vertice nell’utilizzo di tali tecnologie, la presenza all’interno dell’impresa di un pivot Ict, un “innovatore” che sappia svolgere un ruolo di collegamento tra il business, la funzione It e i fornitori, la presenza di una direzione It con competenze tecnologiche, gestionali e di business.


I settori in media più “maturi” sono quelli della chimica-gomma-plastica, del metalmeccanico-elettrico, del commercio e dei servizi alle imprese, anche se sono stati individuati casi interessanti di utilizzo delle Ict da parte di imprese che sono state in grado di ritagliarsi nicchie di mercato particolarmente attrattive, all’interno di settori maturi e, talvolta, in crisi.


Solo poco più del 20% delle imprese sono “immature” (in prevalenza di piccole dimensioni), a fronte di una media nazionale, ben più elevata, superiore al 40%. In media, i settori meno “maturi” sono quelli delle costruzioni e del turismo.



Dall’analisi del parco applicativo delle PMI del Veneto, emerge uno scenario positivo, anche se permangono alcune aree di miglioramento.


In particolare, rispetto alla media nazionale, nelle imprese del Veneto sono maggiormente diffusi gli Erp internazionali (6% contro 3%), a fronte di una minore presenza di imprese con un parco applicativo “elementare”. Inoltre, il livello di aggiornamento dei gestionali adottati dalle imprese è superiore rispetto alla media nazionale: tutte le tipologie di sistemi gestionali sono, infatti, state adottate in tempi più recenti, indice di una maggiore attenzione, da parte delle imprese del Veneto, verso sistemi allo stato dell’arte.


La maggior parte delle applicazioni che completano le funzionalità dei sistemi gestionali sono più diffuse rispetto alla media delle Pmi italiane, indice del fatto che l’adozione di un sistema gestionale allo stato dell’arte, facilita l’estensione del parco applicativo.


Qualche esempio: 1 impresa su 2, con numero di addetti compreso tra 250 e 500, utilizza applicazioni di Business intelligence per supportare in particolare l’area marketing e vendite; le applicazioni Intranet sono diffuse in circa il 20% delle piccole imprese (10-49 addetti) fino ad arrivare a circa il 60% nelle imprese di dimensioni maggiori (250-500 addetti), e supportano prevalentemente la gestione documentale e la collaborazione tra i dipendenti; nell’85% dei casi, le applicazioni Cad 3D hanno sostituito completamente le applicazioni 2D; le applicazioni Mobile&Wireless più diffuse sono quelle di gestione del magazzino e di automazione della forza vendita, con percentuali di adozione che superano il 50% in alcuni settori quali, ad esempio, quello del Tessile-Abbigliamento, del Legno Arredo e dei Trasporti-Logistica.


Permangono tuttavia alcune ombre. Ad esempio, i sistemi sviluppati ad hoc, caratterizzati da un buon livello di supporto integrato ai processi ma da una scarsa flessibilità, sono ancora presenti in circa il 20% delle imprese. In particolare, tali sistemi sono diffusi in alcuni settori in cui, a seguito della specificità dei processi produttivi o delle caratteristiche del prodotto realizzato, il livello di personalizzazione richiesto è particolarmente elevato quali, ad esempio, l’Alimentare, il Tessile-Abbigliamento e il Legno-Arredo.


Dall’analisi dell’infrastruttura Ict emerge, invece, uno scenario di maggiore evoluzione da parte delle Pmi venete. Circa il 17% delle imprese utilizza un’infrastruttura evoluta, mentre solo il 17% delle imprese utilizza un’infrastruttura embrionale. Più di 1 impresa su 2 utilizza un’infrastruttura Ict in evoluzione, caratterizzata, cioè, da un buon livello di aggiornamento, anche se non ancora del tutto completa e coerente. Rispetto ai dati rilevati a livello nazionale, in Veneto sembrano avere un peso rilevante le infrastrutture proprietarie e patchwork (che derivano dalla parziale apertura di infrastrutture proprietarie), coerentemente con la maggiore diffusione di sistemi sviluppati ad hoc che, nella maggior parte dei casi, si basano su tali infrastrutture. Minore, invece, è la diffusione di infrastrutture embrionali e di infrastrutture elementari aggiornate, indice di un livello medio di informatizzazione superiore rispetto alla media italiana.


La dimensione complessiva del mercato It del Veneto – calcolato come somma degli acquisti di componenti hardware, di licenze software e di servizi It da parte delle imprese fino a 500 addetti nel corso del 2007 – ammonta a circa 1.100 milioni di Euro, a fronte di una spesa media per addetto pari a circa 880 Euro.

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