Ics, la svolta dei servizi

Con la nuova Ics universal Services, la società conta di offrire servizi di call center a più livelli.

Ics si dà ai servizi. In pratica viene ora lanciato un nuovo marchio, Ics universal Services, per offrire servizi di call center a più livelli.
“Abbiamo portato a termine la fase di rilancio produttivo – spiega Ennio Ponzetto, direttore generale di Ics Universal Services – e ora vogliamo offrire non un prodotto correlato di un servizio, ma un servizio che include l’hardware”.
Ma che centra Ics, che in questi due anni ha raccolto l’eredità produttiva di pc della “vecchia Olivetti”, con i call center? Risponde ancora Ponzetto. “Si tratta di sfruttare appieno la nostra stessa esperienza e trasformare un centro di costo in centro profitti”. Da due anni, infatti, a Scarmagno (sede dello stabilimento produttivo) è attivo un centro di call center a supporto di prevendita e post vendita. Ma Ics non ha intenzione di fare tutto da sola: per questo ha già concluso un accordo con Universal Recall, azienda fortemente impegnata in ambienti di call center in outsourcing. Da questa joint venture a breve nasceranno una serie di servizi legati a soluzioni e progetti di call center certificati, on progettazione, sviluppo, realizzazione di call center in outsourcing o in modalità turn-key, consulenze aziendali e formazione, servizi tecnici per Ict come assistenza sul campo, installazione, configurazioni e staging. Su questa base Ics Universal Services ha intenzione di concludere a berve altri accordi su fronti diversi per allargare l’offerta servizi. Intanto, l’azienda controllata dalla holding finanziaria Mekfin si sente tranquilla sulla chiusura dell’anno. “Il fatturato – spiega Deanna Vigna, responsabile marketing e relazione esterne di Ics -, malgrado l’11 settembre ha superato quello dell’anno scorso raggiungendo i 195 milioni di euro, rispetto ai 190. Abbiamo però consegnato un po’ meno pc server 165mla unità contro le 170″.

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