Ibm X6, potenza flash per il lavoro moderno

Pronta la nuova generazione architetturale per sistemi x86 e Pure. Integrazione, standard e memorie veloci, per prendere decisioni rapide.

Un’architettura pronta a consentire rapide valutazioni di business, far lavorare sui carichi di lavoro critici (Erp, analytics e database) e sul cloud.

Questa è la nuova X-Architecture di Ibm, per server System x e PureSystems, giunta alla sesta generazione.
Prestazioni, resilienza e attenzione ai costi, per gli ambienti di cloud e analytics, sono le parole d’ordine.

Ma non solo.
C’è una tendenza, e non da ora, a percorrere la strada integrata per creare di infrastrutture per il lavoro aziendale moderno.

Lo conferma Paolo Sangalli, Director Stg di Ibm, che oltre a rimarcare la centralità e il buon rendimento di elementi come i PureSystems e i sistemi X86, sottolinea il ruolo dello storage, che con la strategia software defined sarà sempre di più un fattore competitivo, per dare la scalabilità giusta alle imprese, superando il concetto di strumento commodity: «utilizzando Openstack stiamo al cloud come Linux sta ai sistemi operativi».

E in un mercato «in cui ci sono più Mips che richieste» i nuovi System x, con l’integrazione della tecnologia Flash (quella acquisita da Tms e ora diventata totalmente Ibm) hanno un ruolo centrale.

La potenza degli standard
Lo ribadisce Alessandro De Bartolo, responsabile System X e Pure Systems.

I nuovi sistemi basati su X6 sono per i workload enterprise: virtualizzazione, database, Erp, analytics.
Siamo dunque alla sesta generazione di architettura enterprise: si partì con Exa (era il 2001). Poi, via via, eXa2, X3, eX4, eX5 e ora X6.

E non sono solamente i System x (gli x86 Intel, per capirci) a utilizzarla: anche la famiglia PureSystems incorpora X6.

Perché è un’architettura industry standard, che usa processori intel, ma è di Ibm.
«Perché all’utente interessa l’outcome, il risultato, e con questa architettura è ottimizzato», chiosa De Bartolo.

Il modello vincente di integrazione è sempre il mainframe
L’integrazione della tecnologia Flash riguarda i SystemX X3850 X3950 e X6 Flex System x880.
Sono macchine che scalano fino a 8 nuove Cpu Intel (pronte fra un mese) e montano fino a 12,6 Tb flash.

Più memoria, dunque, più prestazioni, meno 25% costi di acquisizione dice Ibm: sono adeguati alle tre prossime generazioni di Cpu, in perfetto stile “book” dei mainframe, a conferma che Ibm continua a calare le eccellenze del grande sistema su tutte le piattaforme.

Flash per l’in-memory
La tecnologia Flash integrata nel bus di memoria, è eccellente per il supporto della tecnologia in-memory.

E difatti l’architettura X6 è stata confermata da Sap come base per i sistemi Hana.

Ibm ha presentato anche il server di storage System x3650 M4 Bd, un rack a due socket che supporta fino a 14 drive, fornendo fino a 56 Tb di storage ad alta densità e annunciato la disponibilità dei nuovi sistemi all-flash FlashSystem 840, che forniscono una capacità di memoria utile fino a 48 Tb in 2U di spazio fisico.

Finanziare l’innovazione
Per quanto riguarda i finanziamenti all’acquisto, Ibm Global Financing ha annunciato nuove soluzioni: per l’acquisizione delle soluzioni dell’architettura X6, le aziende in possesso dei requisiti di credito possono disporre di diverse offerte di locazione (Fair Market Value).

Tra le altre offerte disponibili anche il finanziamento a 12 mesi a tasso zero (Taeg 0%) di Ibm Italia Servizi Finanziari e possibili dilazioni di pagamento per 90 giorni per l’acquisizione della tecnologia Ibm PureSystems, Sde e Storage.

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