Ibm spinge su Eclipse

Ibm ha annunciato l’adesione al progetto open source Eclipse da parte di altri tredici sviluppatori software, che forniranno plug-in capaci di integrarsi nell’ambiente di sviluppo universale. Tra i nuovi partecipanti spiccano i nomi di maggiori produttori mondiali come Sap Ag, Hp e Oracle.

17 dicembre 2002 Puntando a un rafforzamento della sua posizione nell’ambito del mercato dei tool per lo sviluppo applicativo, Ibm ha annunciato l’adesione al progetto open source Eclipse da parte di altri tredici sviluppatori software, che forniranno plug-in capaci di integrarsi nell’ambiente di sviluppo universale. Tra i nuovi partecipanti spiccano i nomi di maggiori produttori mondiali come Sap Ag, Hp e Oracle. Con questa mandata di firmatari, il consorzio Eclipse conterà una trentina di membri, tutti impegnati nel fornire un contributo di tecnologie e idee per portare avanti i vari progetti. A questo proposito, Ibm ha anche annunciato il lancio di tre nuove iniziative nel quadro di Eclipse: un plug-in per la compilazione di codice Cobol, l’aggiunta di funzioni di collaborazione e l’automazione del controllo della qualità e del modeling. L’allargamento della base di supporto a Eclipse riflette una più generale tendenza nel mercato degli ambienti di sviluppo applicativo, in cui fornitori come Borland e Rational Software sembrano convergere verso un paradigma comune, i cosiddetti Ide: ambienti di sviluppo integrati da allargare con eventuali moduli aggiuntivi che svolgono funzioni specifiche. Il responsabile Ibm per la divisione WebSphere, Scott Hebner, spiega le motivazioni che spingono all’adozione di una piattaforma unica anche se altamente personalizzabile: “Oggi, costruire una piattaforma di strumenti di programmazione proprietaria equivarrebbe a sviluppare il proprio server Http. Perché uno dovrebbe fare una cosa del genere quando ci sono cose come Apache?”. I fornitori di questi tool traggono beneficio da questo approccio, che rende possibile la realizzazione di strumenti capaci di inserirsi in un ambiente standardizzato, senza sprecare risorse in infrastrutture proprietarie. Per sviluppatori e programmatori finali il vantaggio sarà di poter costruire una suite di strumenti su misura e gestire un complesso progetto di sviluppo applicativo partendo da un’unica interfaccia. Se .Net Visual Studio di Microsoft punta a diventare l’Ide standard del software per Windows, Eclipse ambisce a diventare l’ambiente Java per eccellenza. Sullo stesso bersaglio sta puntando il mirino, con l’analogo progetto NetBeans, anche Sun Microsystems assente, insieme a Bea Systems, da Eclipse. L’allungamento della lista di supporter favorevoli a quest’ultimo potrebbe rivelarsi un vantaggio decisivo.

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