Ibm, quando la formazione genera Power

Il Director della Stg, Paolo Sangalli, ci parla di un forte investimento in conoscenza per alimentare un mercato che è pronto a riceverla. E il canale è in prima linea.

A detta degli analisti il mercato dei server è in continuo calo.
Paolo Sangalli, Director Systems and Technology Group di Ibm, che ne pensa?
«Che nel terzo trimestre abbiamo guadagnato quote di mercato. E con i sistemi Power stiamo crescendo su tutti e tre i segmenti su cui sono declinati. Specie nella fascia low end, specie in Italia».

Impegno confermato, quindi, sulle linee di prodotto Power?
«Certamente, tutte le linee di sviluppo, specie quelle orientate a open source e analytics sono confermate. Con Linux che va dai piccoli server agli high end. E poi parliamo di soluzioni non solo tecnologiche, ma integrate, come le 140 per Linux on Power».

Sangalli ci rivela anche che a breve, nella prima parte del 2014, si avrà un nuovo major upgrade della piattaforma, e ci che sarà un processore che varrà per tutti e tre i sistemi operativi di destinazione.

Formazione che crea lavoro
Da questo scenario di lavoro si desume che il ruolo del canale di Ibm ne esca ancora più rafforzato.
E non si parla solamente del coselling, per quanto tale pratica sia centrale, ma anche di formazione.

Come quei «due mesi di intensa education fatta al canale. Più di 20 sessioni con 35 partecipanti ciascuna» funzionali a trasferire le soluzioni sul mercato.

O anche di una formazione sul Power fatta all’istituto Mattei di San Donato Milanese, sulla piattaforma Ibm Power i.

Si è trattato di «formazione gratuita, non solo sulla tecnologia, ma anche sui trend come il cloud e la business analytics, a favore di giovani neo diplomati. Che, per inciso, hanno tutti trovato lavoro». Con i partner.

«La mia idea – confessa Sangalli – è di ripetere esperienze simili non una, ma dieci volte».

E con le università? «Organizziamo già lezioni su Power i, dove parliamo, anche qui, di tecnologia e soluzioni». Un’anticipazione: «abbiamo in cantiere un progetto di formazione con borsa di studio su Linux con la School of Managenment del Polimi».

La crescita Pure
Se si parla di Power il pensiero non può che andare anche ai PureSystems.
Il bilancio dei sistemi integrati di Ibm, per Sangalli, è «estremamente positivo, anche per la fascia bassa.
Le crescite sono considerevoli. Il mercato ha recepito il messaggio del PureFlex, che sostituisce il blade nei rinnovi tecnologici
».

Sangalli aggiunge una connotazione nazionale: «a livello europeo, siamo il paese che trasferisce meglio il contenuto sul campo. Da noi il PureSystems ha saputo creare entusiasmo nei partner, che ora spingono sull’acceleratore».

Riassumendo, la strategia di go to market generale della Stg, allora, fa perno su due fattori.
«Primo: non possiamo prescindere dal canale con il co-selling, fatte salve le eccezioni di quei clienti che per propri vincoli societari devono avere Ibm come interfaccia. L’anno prossimo andremo decisi con il canale, che dovrà coprire il mercato con la conoscenza, non solo dell’infrastruttura, ma delle soluzioni, lavorando insieme a noi.
Secondo: i finanziamenti. In Italia sono stati compresi bene i vantaggi degli strumenti di locazione e finanziamento
».

Come la recente campagna 9-3-1, che chiude il 20 dicembre: nove mesi a tasso zero, tre mesi di holiday, un solo click per attivarla.

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