Ibm: passa dai banchi di scuola lo sviluppo del cloud

Education_Formazione_Laboratorio_It_StudentiAmmonta a 200 il numero degli atenei con i quali Ibm ha stretto nuovi accordi in 36 diversi Paesi nel mondo attraverso il programma Academic Initiative for Cloud.

A partire da settembre, attraverso la promozione di oltre 250 corsi di studio universitari in scienze informatiche, analytics, data science, mobile e imprenditorialità Ibm intende, infatti, spingere sulla formazione delle nuove leve in ambito accademico consentendo l’uso di Bluemix per creare applicazioni cloud di classe enterprise da destinare al mondo consumer.

Basato su open standard, l’ambiente cloud messo a punto da Big Blue è, infatti, di utilizzo immediato e offre un catalogo che comprende oltre un centinaio di tool e servizi opensource sia Ibm, sia di terze parti.

La speranza è che l’utilizzo in aula della piattaforma Ibm possa arricchire l’insegnamento con l’esperienza concreta di tecnologie, quali cognitive computing, Watson Analytics e Internet of Things, per promuovere una nuova generazione di talenti nello sviluppo di applicazioni cloud.
In tal senso, i docenti riceveranno dodici mesi di accesso in prova gratuita a Bluemix, che scenderanno a sei per chi siede tra i banchi. Gli account di entrambi potranno, però, essere rinnovati senza alcun costo.

Infine, Ibm è impegnata nell’avvio di una nuova Community di studenti sviluppatori per favorire il viaggio formativo nel cloud con un rapido accesso a corsi e a informazioni sul modo in cui possono entrare a far parte di Bluemix U, dove sarà possibile presentare quanto realizzato, valutandone l’impatto sul mondo reale.

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