Ibm lancia Epal, linguaggio per la privacy

Ad Armonk ferve l’attività per mettere a punto un nuovo linguaggio di programmazione, mirato ad assicurare la riservatezza dei dati utente memorizzati online.

9 luglio 2003 Mancano pochi giorni all’annuncio dell’Enterprise Privacy Authorization Language (Epal), il nuovo linguaggio di programmazione con cui Ibm intende rafforzare la confidenzialità e la privacy dei dati degli utenti archiviati all’interno di applicazioni e servizi online. Epal, che sarà ufficialmente presentato a San Francisco, nel corso della Catalyst 2003 Conference del Gruppo Burton, secondo quanto dichiarato da Big Blue opererà al livello di applicazione, utilizzando Java. Per abilitare le attività commerciali a costruire sistemi trust based, in grado di rafforzare le politiche sulla sicurezza, Ibm pianifica anche il lancio di un nuovo software per il monitoraggio della privacy, che consente di identificare chi ha acceduto o cerca di accedere a informazioni all’interno di un sistema Epal based. Secondo Arvind Krishna, vice presidente dei prodotti di sicurezza per la divisione Tivoli Software di Ibm, Epal amplificherà la fiducia fra utenti finali e attività di business, risolvendo i limiti di molte delle attuali politiche relative alla privacy online. Linguaggio Xml based sviluppato da Ibm, Epal può integrarsi in Java attraverso un set di chiamate esistenti per ruolo e permessi, già utilizzate da specifiche come Ws-Security, frutto di una collaborazione fra Ibm e Microsoft. Big Blue dovrà decidere nelle prossime settimane a quale organizzazione per gli standard sottoporre il nuovo linguaggio di programmazione, sebbene alcuni responsabili dell’azienda esprimano l’intenzione di interfacciarsi con altri vendor per valutare più a fondo tale presentazione.

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